Camaldoli, Giani alla mostra dedicata a Vasari
E’ stata inaugurata ieri, domenica 4 agosto a Camaldoli, la mostra “Quiete e Rinascita. Giorgio Vasari a Camaldoli e in Casentino” che celebra un grande artista, Giorgio Vasari, a 450 anni dalla sua morte. All’evento era presente anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Il Casentino e segnatamente la fondazione monastica romualdina di Camaldoli sono i luoghi esclusivi scelti per ospitare una esposizione dal carattere itinerante, che offre l’opportunità unica di ammirare alcune delle opere più significative di Vasari e di esplorare il profondo legame che unì l’artista e l’ordine dei Camaldolesi. Un legame iniziato nella seconda metà degli anni trenta del Cinquecento quando i monaci accolsero un giovane Giorgio d’Antonio Vasari pictor aretino e mai interrottosi come dimostra il ritorno a Camaldoli agli inizi degli anni Settanta dell’ormai affermato Cavalier Vasari con l’esecuzione dell’Orazione nell’Orto per la cappella dell’Infermeria che per l’occasione eccezionale sarà esposta al pubblico nella Farmacia Antica del Cenobio di Camaldoli.
Allora come oggi l’austera bellezza dell’abbazia di Camaldoli accoglie e fa da sfondo naturale e nello stesso tempo ideale, alla celebrazione di un uomo che ha saputo unire l’arte e la spiritualità in modo armonioso anche per merito dell’interazione e il costante dialogo con i monaci, dei quali osserva lo stile di vita contemplativo.
La mostra, corredata da un catalogo curato con perizia scientifica e passione da Michel Scipioni e Claudio Ubaldo Cortoni, rivela Vasari nella pienezza della sua individualità artistica forgiata da esperienze formative diversificate e creatrice di un linguaggio pittorico inconfondibile, capace di influenzare generazioni di artisti. La sua pittura tocca corde profonde perché il suo pensiero fu di grande levatura, complesso, da intellettuale in grado di teorizzare l’arte e di delineare le personalità di chi la esercitò, scrivendo sugose biografie di artisti.
Giorgio Vasari quindi non fu solo un artista e un architetto di grande talento, ma anche uno storico dell’arte di straordinaria lungimiranza. Le sue opere, così come i suoi scritti, hanno contribuito a plasmare la nostra comprensione del Rinascimento italiano.
“Sono certo che una mostra come questa, che coniuga rigore scientifico e capacità attrattiva, saprà avvicinare, oltre gli specialisti, anche il grande pubblico degli appassionati, degli studenti, dei turisti anche per merito dell’ausilio del bel catalogo, la cui realizzazione ha richiesto un grande sforzo proprio per lasciare alla comunità un prezioso strumento di conoscenza – ha dichiarato il sindaco di Poppi Federico Lorenzoni – rivolgo quindi la mia sentita gratitudine ai curatori e agli autori, alla comunità monastica camaldolese, guidata dal Priore Generale Dom Matteo Ferrari, e a coloro che hanno creduto e sostenuto economicamente questa straordinaria iniziativa espositiva ed editoriale in omaggio ad un grande maestro che conferma la mia solida volontà di impegnare il Comune di Poppi, con il prezioso aiuto del Consigliere delegato alla cultura Lorenzo Basagni, nella promozione di progetti culturali di alto profilo scientifico, volti a valorizzare le eccellenze architettoniche ed artistiche diffuse nel nostro territorio, frutto dell’ingegno e della sapienza di tanti maestri delle discipline più diverse”.