Buona Giostra a tutti
Tutto era cominciato domenica scorsa con le estrazioni delle Carriere, in cui i quattro Paggetti dei Quartieri, alla presenza del Sindaco, estraggono le “ghiandine” che determinano l’ordine delle carriere. Durante la cerimonia, il Sindaco deve aver pensato: “Chissà come mai, anche qui, come mi vedono, la prima cosa che fanno è frugare tra le palle“. Poi, dal giorno dopo sono cominciate le prove in Piazza e subito si è verificato un avvallamento della lizza dovuto ad una perdita da un tubo di drenaggio sotto la lizza, causata, sembra, da un ferro di cavallo. E così, anche la Giostra ha avuto a che fare con le buche cittadine. Per fortuna in questo caso l’intervento di riparazione è stato veloce e senza toppe di catrame. Poi tutto liscio per tutta la settimana, con le Tv aretine sempre sul pezzo con sfide a chi faceva più dirette dalla Piazza. Tra queste è spiccata la presenza di Adriana Volpe, già presente alla Giostra di giugno e nominata madrina per i 50 di Teletruria. La Volpe era vestita di un completo giallo fosforescente, quasi abbagliante e spiccava nelle tribune della piazza, quasi ad indicare come sia appunto un giallo che i biglietti delle tribune siano quasi finiti prima ancora di essere messi in vendita. La Volpe, che spesso capita in città e nel nostro territorio, ha poi dichiarato che ad Arezzo è tutto buono, anche l’uva acerba. E detto da una volpe è tutto un programma. La settimana di prove è terminata poi con la vittoria di Porta Sant’Andrea nella Prova Generale e adesso si riparte tutti alla pari per la Giostra.
Arezzo al centro della cronaca nazionale ed oltre per l’ormai famoso episodio del ristorante che ha fatto pagare 58 euro per il taglio e il servizio di una torta di compleanno ad un gruppo di clienti che la torta l’avevano portata da casa. Il dibattito cittadino sull’episodio è montato subito, dapprima sui social e poi anche in giro, un po’ ovunque, senza che nessuno ci desse… un taglio (con quel che costano!). Ed è scattata quindi quasi subito la “psicosi da taglio”. Chi aveva preso la casa a Tagliata di Cervia chiedeva se, per via del nome “Tagliata” c’era un aumento del prezzo. Al macellaio e ai ristoranti si è smesso di chiedere la tagliata per evitare sorprese negli scontrini. Chi si era segnato a corsi di taglio e cucito faceva solo il corso di cucito e si cancellava da quelli di taglio. Ai ristoranti nella panzanella si chiedevano i cetrioli interi per evitare quelli tagliati. Gli affitti in Via Tagliamento e sono lievitati in pochi giorni e addirittura qualche fotografo ai matrimoni faceva pagare di più la foto con il taglio di torta degli sposi. Gli spacciatori e i ladri hanno smesso perché se li beccavano c’era da tagliare la corda e chissà quanto gli sarebbe costato! Per non parlare di molti parrucchieri che volevano rinunciare alla loro attività del taglio di capelli per buttarsi nel taglio di torta che, conti alla mano, gli rendeva di più. Sulla vicenda si è espressa la vicesindaco Tanti, che ha dichiarato: “Con tutti i tagli di nastro che mi tocca fare al posto del Ghinelli, se invece che nastri avevo tagliato le torte, a quest’ora avevo fatto i budelli d’oro!“. E pure il Presidente della Regione Eu/genio Giani ha detto: “Anche i tagli che faccio io alla Sanità costano cari… ma a me me rompono meno i coglioni“. Il coro filippino Los Cantantes de Manila, vincitore del Concorso Polifonico, ha preferito festeggiare col gelato invece della torta. Come detto la vicenda ha avuto una incredibile eco a livello mediatico in Italia e oltre. Pure nella Stazione Spaziale Internazionale ISS gli astronauti hanno chiesto di ricevere una torta intera, che a tagliarla ci avrebbero pensato da soli! Su questa storia ovviamente ognuno ha la sua opinione, anche perché in questi casi il servizio in questione di tagliare le torte esiste e si chiama cakeage ed è facoltativo farlo pagare o meno, ma forse si trattava di mettersi d’accordo prima coi clienti e la cosa era risolta. Anche perché qui la cakeage è stata aciaccata e con l’infradito. Speriamo la cosa si risolva per il futuro e che ognuno torni ad avere le sue fette di torta… e non fette di coglione. Con la promessa finale che sulla vicenda sia l’ora di darci un taglio!
Cominciate le regate di vela della Coppa America e, come da promessa, siamo in grado di darvi i messaggi segreti in codice aretino usati dall’equipaggio del patron Patrizio Bertelli, per non farsi comprendere dagli avversari.
Eccone alcuni: “APRODETE” per ordinare al timoniere di affiancarsi alla barca avversaria; “UN VE GINGILLATE” se vede che l’equipaggio è incerto sul da farsi; “METTETEVE ALLA POVENTA” quando ci sono ventate da evitare; “TE BUTTO A MOLLO!” se uno dell’equipaggio compie un errore; “TE MANDO ALLA CAPANNACCIA A CONCIARE L’INSALATA” se l’errore si ripete; T’AFOGO” se l’errore è particolarmente grave; “POPPA QUA!” da gridare, con gesto, all’avversario, se Luna Rossa è più veloce sul lato di poppa; “E UN SE’ POCO STRAMBO” a chi gli contesta una strambata; “UN SE VA ‘NA SEGA” quando c’è poca velocità e poco vento; “SEMO DEL GATTO” o “SEGNETE CHE BALENA” per comunicare che l’altra barca è più veloce, e “ALÒ CHE L’HAN BEL CHE AUTA!” quando invece la barca avversaria ha un ritardo incolmabile.
Di conseguenza, anche in città ora cominceranno i commenti tecnici sulle regate, da parte di molti, alcuni dicendo di avere esperienza di barche perché ha fatto due volte la spollinata sull’Arno, o perché s’intende del vento perché sa quando scappano i funghi, oppure perché ha fatto colazione col Bertelli al Fonterosa. Quindi possiamo solo dire Buon Vento! a Luna Rossa, anche se, conoscendo il suo proprietario, è più facile che la barca vada a moccoli che a vento!
Avvistato un pallone aerostatico nel cielo di Arezzo. Per alcuni lo avevano messo per controllare dall’alto se i tagli alle torte erano fatti bene, per altri serviva a misurare le ondate di puzzo (ma in quel caso doveva essere parecchio più gonfio); per altri ancora la sonda è andata in avaria quando si è accorta che probabilmente stavolta non piove per la Fiera Antiquaria. Ma pare l’ipotesi più credibile quella che volesse vedere la Giostra ma non aveva trovato il biglietto. E in quel caso le palle oltre che volare… girano.
E per finire il proverbio della settimana: “CHI DICE CHE AREZZO È UNA CITTÀ MORTA, NON C’HA CAPITO UNA SEGA. QUA COSTANO PIÙ I TAGLI DI UNA TORTA, CHE UN TAGLIO E MESSA IN PIEGA.”
Buona Giostra a tutti!