Aretino dell’Anno? Paolo Rossi: chi sceglie Arezzo sempre campione del mondo
Eccone alcune:
– “Benvenuti ad Arezzo, città del Petrarca, ma di buche nel mezzo ne trovate una barca“;
– “Qui nacque il Vasari, figura geniale. Chi finirà la Due Mari è un fenomeno uguale“;
– “Con gli affreschi di Piero qui l’arte è perfetta, però quant’è cara l’acqua in bolletta“;
– “Benvenuti nella città della Giostra. Se non vi piace tanti saluti, tornate a casa vostra“.
Ai piedi dell’albero di Natale in piazza Guido Monaco verrà scritto: “È ricco di colori dall’indaco all’aragosta, ma dalla forma, caro sindaco, sembra una supposta“. Spettacolari le luci che illuminano il Duomo, Piazza Grande e il palazzo del Comune, anche se lì ne combinano di tutti i colori già di loro. Accesi gli addobbi pure in zone fuori dal centro storico, fra cui Campo di Marte, dove di solito da accendere ti offrono qualcos’altro… I cittadini sono invitati ad ammirare la città ma, allo stesso tempo, ci raccomandano di non affollare le strade. Ci verrebbe in mente un’altra scritta in rima, adatta alle circostanze: “Oh che lavoro! A campare ce vogliono insegnare, ma ‘un lo san manco loro però come fare!“.
Sui quotidiani locali cominciano le “elezioni” per l’Aretino dell’Anno. In bocca al lupo ai candidati, ma tutti coloro che sono riusciti a sopportare fino in fondo il 2020 meritano un premio speciale. Suggeriamo di conferire il titolo a Paolo Rossi, che non era originario di qui ma aveva messo radici in terra aretina. E chi sceglie Arezzo sarà sempre campione del mondo!
Per la rubrica “Ma noi siamo i figlioli del poro schifoso?!” è stata vana l’attesa per il cambio di colore della nostra regione. Il ministro della Salute Roberto Speranza con gli appelli del nostro governatore Eugenio Giani ha usato il metodo Mcds (Manco Cacato De Striscio). Ormai la gente non ne puol più dei criteri sui passaggi di zona di rischio per il Covid ed è più afienata della stalla e della grotta del Presepe. La Toscana non è ancora tornata gialla, ma può darsi che succeda verso la metà o alla fine della prossima settimana. Nel frattempo, quando il premier Giuseppe Conte leggerà in diretta tv i futuri Dpcm è consigliabile accendere il televisore in una stanza diversa da quella dove si trova il vostro albero di Natale: Conte, quando legge i decreti, fa cadere le palle anche all’abete.
Intanto i nostri politici locali – sindaco compreso – fanno polemica sul nulla, con dibattiti sull’emergenza sanitaria utili come i cavallucci e la paglia nei cesti di Natale. Discussioni che allappano più dei cachi acerbi (non a caso quando questo frutto è poco maturo è al confine tra l’arancione e il giallo, come la Toscana!). Domenica è Santa Lucia, “il giorno più corto che ci sia”. Si pensava di poter modificare il famoso proverbio in: “Santa Lucia la zona arancione porta via“, e invece… Comunque auguri a chi si chiama così, compreso il vicesindaco Lucia Tanti, che di corto più che il giorno può avere la statura, ma in politica la sa parecchio lunga!
Finiamo in bellezza con l’oroscopo. Gli astri direbbero che è un periodo favorevole per gli spostamenti… Evidentemente pure i segni zodiacali, invece di prenderci per la mano, han deciso di prenderci per il culo.