Tonfi a tavola, a mezzanotte e sulla bilancia: buon 2021
Alcuni nostalgici hanno addirittura pubblicato scatti di sbrinature di frigo e congelatori, mentre altri con lo zucchero a velo del pandoro hanno coperto il panettone e il caffè, giusto per imbiancare più roba possibile. In realtà fino ad allora l’unico posto dove in città si poteva trovare la neve era il Colle del Pionta, “grazie” agli spacciatori. Invece dopo qualche giorno i fiocchi bianchi sono arrivati davvero, almeno sulle alture intorno ad Arezzo. In tanti sono andati nella zona di Poti per fare a pallate anche se, con il giramento di coglioni generale, con quest’attività la gente non ha mai smesso per tutto il 2020.
E veniamo alla vigilia di Capodanno, che ha visto gli aretini impegnati a preparare i cenoni e i botti seppur in tono minore. Ad acquisti già fatti è arrivata l’ordinanza del sindaco: vietati petardi e affini. In questo caso Alessandro Ghinelli è arrivato doppo i fochi nonostante dovessero ancora iniziare! Non soddisfatti di aver fatto il tonfo ai pranzi di Natale e Santo Stefano, gli aretini hanno raddoppiato sia a tavola che sulle terrazze e nei giardini con botti e scintille per mandare a cacare il vecchio anno. Ad essere poco cacata invece è stata l’ordinanza del primo cittadino, che forse avrebbe auspicato i fuochi che di solito fa l’opposizione in Comune, ovvero i fuochi di paglia. L’appello di Ghinelli era più che giustificato: con tutto il gas che gli gira intorno, per lui anche la minima scintilla poteva essere pericolosa. Bellissimo il flashmob delle lanterne dei desideri lanciate in cielo dalle finestre e dai balconi. Accendere le loro luci ha simboleggiato la voglia di mettere il fuoco al culo al 2020 per farlo sloggiare.
Insomma, tutto è filato liscio. Qualche animalista (esagerando) ha sostenuto che a rischiare di più con i botti rispetto a bambini e adulti fossero gli animali, ma non si può negare che la comunità aretina ami da sempre la fauna di ogni tipo. Lo stemma municipale è un cavallo rampante, per non parlare della Chimera! Nella nostra città sono presenti animali che non si trovano in nessun’altra parte del mondo. Solo ad Arezzo infatti ci sono il billo, il butulicchio, l’ocio barellaio, lo gnuttelo, il verro tettaiolo, la ghiundela – detta pure gatto puzzelo -, i bobaroni, i busaloni, le piattele, i muscini, i ciancioni, i rizzaculi, la topacieca, la nana muta… Da anni Piero e Alberto Angela insieme a Roberto Giacobbo vorrebbero girare documentari su questi esemplari unici al mondo, ma il rischio di imbattersi nell’uccello padulo li ha per ora scoraggiati.
Senza dimenticarci dei modi di dire aretini legati al mondo della fauna. Per esempio, “s’andà bene, disse il rospo“, “stare come un picchio“, “fare l’occhio ai topi“, “hai una bella miccia“, “far la fine del can de Betto“, “mandar tutto a maiale” e così via. D’altronde è appurato che ad Arezzo gli animali si trovino bene. Qui i tonni prendono l’ascensore al ristorante, i cinghiali sniffano la coca e fanno i parcheggiatori all’Ipercoop, i canguri vengono in vacanza alla diga del Calcione e i piccioni dormono sulla testa di Guido Monaco. Come da questo notiziario sosteniamo da tempo, ormai è probabile che il prossimo “Animali fantastici e dove trovarli” sarà girato dalle nostre parti!
Il premio per il miglior addobbo natalizio per la prima volta non è andato a un negozio. L’ha vinto a mani basse il Ponte di Pratantico, con le sue lucine funzionanti a intermittenza tipo albero di Natale e il fondo stradale ondulato e a toppe come un presepe. Non a caso gli automobilisti che ci passano sopra, esclusi il bue e l’asinello, gli altri personaggi del presepe li nominano tutti…
Un affettuoso benvenuto a Edoardo e Shayan, rispettivamente ultimo nato nel 2020 e primo bebè aretino del 2021! È anche grazie a loro che quest’anno si è registrato un forte incremento di nascite all’Ospedale San Donato di Arezzo. Evidentemente, oltre a stare sui balconi e a far star ritte le scope, le aretine e gli aretini hanno orgogliosamente fatto star ritto pure qualcos’altro!
L’oroscopo. Dopo i tonfi fatti col pranzo di Natale e il cenone di Capodanno e quelli di mezzanotte dalle finestre, ora è il momento di mettersi in movimento, sennò il tonfo lo facciamo fare anche alla bilancia (non il segno zodiacale).