La qualità della vita ad Arezzo, spaccio Lebole, Costanti e tutti i tagli del nastro
Varie le categorie di valutazione analizzate e fortunatamente, su molte, Arezzo se la cava bene a livello nazionale. Da migliorare è però la qualità del sistema salute, visto che all’aumento o diminuzione di pazienti nei reparti (Covid e non solo), non vi è mai stato un aumento di personale medico e infermieristico nelle corsie, con turni massacranti per medici e infermieri. E quindi, anche se è stagione di frutta secca, a Regione Toscana e ASL andrebbe detto che non si può continuare a fare le nozze coi fichi secchi, specie ai tempi del Covid.
Tra le altre indagini effettuate, nella categoria “tempo libero” si conferma il fatto che anche Arezzo ha ormai scoperto e si è innamorata del Padel. Ovunque fioccano impianti e campi per questo nuovo sport e la gente, per farsi notare, comprerebbe la racchetta anche solo per batterci i piumoni e le coperte alle finestre, o per ammazzarci le zanzare che quest’anno, se l’inverno continua così, faranno compagnia alle pecore, al bue e all’asinello nel Presepe. Sconsigliato invece l’uso della racchetta da Padel per cuocerci le bricie. Va detto però che il Padel ha anche delle controindicazioni: molti infatti gli infortuni che a volte provoca, tanto che il nome Padel deriva infatti dal fatto che se ti fai male al ginocchio, poi la padella ti ci vuole all’ospedale per fare di corpo. Altri invece dicono che il nome Padel nasce dal fatto che per affittare il campo per una o due ore ci vuole una padella di quattrini. ma più probabilmente (e giustamente) il nome Padel deriva dalla risposta aretina data a chi chiede perché uno ci gioca, che non può essere che: “Perché non te fai una padellata de cazzi tua?!“
Blitz delle forze dell’ordine in settimana nella zona dell’ex area Lebole. Come segnalato e notato più volte da alcuni abitanti della zona, da altri che ci passano, da alcuni astronauti della stazione spaziale Iss e dalla cieca de Guazzino, in quella zona tutti sapevano di attività poco lecite all’interno delle rovine della Lebole. Finalmente le forze dell’ordine sono quindi intervenute e a botta sicura hanno potuto verificare che dove fino a venti anni fa si tagliavano tessuti, ora si taglia la droga e quello che era lo spaccio aziendale è diventato spaccio di stupefacenti. Ma di stupefacente resta il fatto che dopo oltre vent’anni di “bla bla bla”, (cit. Greta Thumberg), quell’area sia ancora in quelle condizioni. Arrestati alcuni spacciatori che ovviamente appena giudicati potranno uscire a spacciare di nuovo, sfruttando il CUCR, che non è il verso del gufo, ma l’acronimo della giustizia italiana per chi spaccia la droga, risponde: (Cattivo, Un Ce Rifare).
Chiude e speriamo solo temporaneamente lo storico Caffè dei Costanti e al di là dell’affetto cittadino per quel luogo caro, va data tanta solidarietà a chi ci lavorava. Condiviso anche dal suo successore Ghinelli, c’è stato un accorato e bell’appello dell’ex Sindaco Fanfani a far sì che riapra presto, come luogo di ritrovo e, contemporaneamente, di cultura. E se ci sarà lui a leggere Dante, il latte ai ginocchi che ne deriverà, porterà a cappuccini e caffè macchiati particolarmente lunghi! La Banca Intesa, proprietaria del fondo avuto in eredità da Uni Credit e Banca Etruria, ha detto che darà garanzie per l’immediata riapertura, ma storicamente ad Arezzo, tutte le volte che si muove la banca cittadina, vengono serviti tanti amari e niente cocktail, e più che toccarsi il cuore… c’è da toccarsi i coglioni!
Come in tutto il mondo, anche a Arezzo è stato anticipato di una settimana il “black friday” ovvero la data celebrata negli Usa il giorno dopo la festa del Ringraziamento, dedicata a sconti e offerte per invogliare la gente al primo giorno di acquisti natalizi, e di solito corrispondente al quarto venerdì di novembre. Ma ad Arezzo, oltre ad anticipare la data, si usa storpiare in aretino il nome del Black Friday a seconda delle esigenze. Ad esempio solo ad Arezzo esiste il BLOC FRIDAY, ovvero quelli che di venerdì gli si blocca la schiena dai dolori. Poi c’è il BECK’S FRIDAY, in cui il venerdì ti offrono la birra, il BALT FRIDAY in cui di venerdì puoi cappottare in macchina, o il BAMB FRIDAY per quelli che di venerdì tirano la cocaina; o anche c’è pure il BECH FRIDAY, quando di venerdì ti trombano la moglie e il marito. Particolare è anche il BIOC FRIDAY, che è per quelli che il venerdì è l’unico giorno che vanno di corpo. In fatto di sconti, tutti si sarebbero aspettati anche il Black Friday per la bolletta della TaRi, ma invece mi sa che è stata inviata di giovedì.
Partita la “Città del Natale” con il taglio del nastro del Sindaco al Villaggio Tirolese, il taglio del nastro alla Ruota Panoramica e finalmente il taglio del nastro alla Fortezza Medicea. Tanti tagli del nastro così in un giorno non li fanno nemmeno alle cliniche di Casablanca! Qualcuno, oltre ai tagli, ha chiesto al Sindaco se faceva anche gli orli ai pantaloni o arsettare i calzini! Augurandosi che tutto vada bene e che la pandemia permetta di festeggiare come si deve e di non festeggiare a CAZZ (Ce Archiudono Zitti Zitti). Però Arezzo, che già è bellissima, con l’accendersi di queste luci diventa veramente un posto da favola e da cartolina. Per favorire ancora di più questo aspetto incantato, potrebbe essere lanciato il concorso “IO LUME” in cui tutti possono partecipare illuminando con giochi di luce finestre, pareti o balconi con luminarie, flash, torce o candeline. Vietati invece i moccoli, sennò sarebbe troppo facile.
E per finire l’oroscopo: in settimana si entra nel segno del Sagittario, famoso per usare le frecce. Gli astri consigliano di usarle anche quando siete in macchina o con lo scooter, così, oltre a contribuire alle luci intermittenti della Città del Natale, eviterete i colpi e i moccoli di automobilisti e pedoni!