VivereBio, l’edizione si conclude con un grande successo per le comunità casentinesi

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Le comunità territoriali e la valorizzazione delle filiere che partono dalle aree di produzione primaria, sono stati i temi principali oggetto della rassegna Vivere Bio 2022, evento protagonista al lanificio di Stia lo scorso week end, durante la quale si è cercato appunto di valorizzare le iniziative che si sono sviluppate nel territorio casentinese durante il periodo della pandemia e che oggi possono essere considerate importanti riferimenti per una nuova fase di sviluppo locale.

La rassegna durante l’ampia e importante sezione dedicata ai convegni, si è concentrata sulla crisi scaturita dalla pandemia che ha generato su scala mondiale e continentale reazioni economico finanziarie e sociali che favoriranno una nuova idea del vivere, dell’abitare, del lavoro. L’obiettivo è quello di tenerere vivi i valori che riguardano la qualità di vita, il senso di comunità, la bellezza e la qualità delle risorse naturali soprattutto in quei territori situati in aree montane, sempre più spopolate.

L’edizione 2022 di Vivere Bio è stata anche l’occasione per presentare e promuovere non solo prodotti biologici e a km zero, ma anche buone pratiche del vivere, di fare comunità, di dare vita a cooperative come quella della Vallesanta o della Valteggina, o di valorizzare e pubblicizzare iniziative come il mercato contadino che da agosto per due sabati al mese sarà in pianta stabile a Ponte a Poppi. Ma c’è stato anche spazio per la Strategia delle Aree Interne con un punto sulla realizzazione dei progetti e degli interventi, con uno sgaurdo al futuro, e al Pif,il progetto nato dalle grosse potenzialità delle vallate interessate, Casentino, Valtiberina Toscana e Pratomagno, che hanno una superficie forestale estesa, presenza di molte ditte utilizzatrici, segherie, enti pubblici che gestiscono complessi del patrimonio agricolo forestale regionale, storica tradizione selvicolturale. L’accordo che coinvolge 23 partecipanti, 7 produttori di base, 15 ditte di utilizzazione dei boschi, commercializzazione e utilizzazione del legno e consulenza, ha l’obiettivo di sviluppare una filiera forestale strutturata volta all’implementazione della quantità e la qualità della materia prima, il tutto secondo il criterio della massima sostenibilità ambientale.

“Si è chiusa con successo l’edizione 2022 di Vivere Bio che fin dalla prima edizione, risalente ormai al lontano 2014, è stata anche un importante momento di confronto tra gli operatori di settore e i soggetti istituzionali – ha commentato Nicolò Caleri sindaco di Pratovecchio Stia, comune che ha ospitato l'evento - anche in questa edizione la parte convegnistica è stata di altissimo livello, approfondendo presso le Offiine Capodarno le prospettive di sviluppo delle cooperative di comunità e le filiere e gli strumenti di valorizzazioni locali. Importanti le presenze istituzionali, dal presidente della Commissione Aree Interne della Regione Toscana Marco Niccolai al presidente nazionale di UNCEM Marco Bussone, dal coordintore di ANCI delle politiche della montagna Luca Marmo al consigliere regionale e componente della Commissione Aree Interne Vincenzo Ceccarelli, oltre a vari esperti di settore”.

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