Giornata mondiale dell'ambiente. Questione di modelli di sviluppo

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Ambiente, bellissima parola che dice tutto e non dice niente. Dice tutto perché riguarda ogni aspetto della vita, non dice niente perché se alle parole non seguono i fatti, rimane un guscio vuoto.

L’ambiente è l’unica eredità per le future generazioni. Le ricchezze materiali finiscono ma l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco sono stati pensati dal Creatore per durare nei secoli dei secoli. È un’eredità che ci stiamo mangiando giorno dopo giorno per egoismo, per incultura, per indifferenza. Ma soprattutto ce la stiamo mangiando perché non vogliamo ammettere che la tutela dell’ambiente presuppone prima di tutto un diverso modo di vivere. Non la voglio fare tanto difficile, ma la contraddizione tra capitale naturale e capitale economico implica che il nostro modello basato sullo spreco, sul consumo, sulla idolatria del denaro è sbagliato.
E non bastano pochi comportamenti virtuosi (raccolta differenziata, auto ecologiche, pannelli solari, economia circolare) per mettere a posto la coscienza. I comportamenti individuali sono importanti ma se manca una visione d’insieme sono gocce nel mare. È bene che ognuno faccia la sua parte, ma quanti di noi sono disposti a rinunciare a una fetta di presunto benessere per ridare un futuro pulito a questo pianeta? Il confronto politico e culturale dei prossimi anni si giocherà su questo tema e presumo che sarà duro e dall’esito incerto.

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Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.