A Montevarchi raccolta differenziata al 59%, eppure permangono cattive abitudini

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Silvia Chiassai Martini: “Raggiunto il 59% di raccolta differenziata, ma alcune criticità sui cassonetti, inciviltà e cattive abitudini sono un ostacolo”

“Abbiamo contestato al gestore Sei Toscana, con una richiesta formale, un problema sui nuovi cassonetti che è un ostacolo per il conferimento corretto dei rifiuti. Criticità che si sono accompagnate all’inciviltà e alle cattive abitudini dei cittadini, amplificate dall’introduzione di un nuovo sistema di smaltimento che richiede l’abolizione dei sacchi grandi della nettezza per l’indifferenziato. Siamo partiti nel 2016 con percentuali drammatiche di raccolta differenziata che non superava il 39%, con un porta a porta attivo solo nel quartiere Pestello, Moncioni, Rendola, Ventena e Levane alta, riservato soltanto ad una parte della cittadinanza, con un costo annuale salatissimo per le casse comunali di ben 321.000 euro senza migliorare o muovere di una virgola le percentuali. Anzi, nei periodi estivi si accentuava la migrazione incontrollata dello smaltimento dell’organico verso altre isole ecologiche perché il cittadino non voleva tenersi in casa il sacchetto maleodorante. In questi anni abbiamo operato una scelta in base all’offerta del gestore, o un “porta a porta” su tutto il territorio comunale che avrebbe comportato un  aumento del costo del servizio di 1 milione e 500mila euro all’anno determinando un incremento del 30% sulla tariffa, o l’installazione dei cassonetti intelligenti in cui è richiesta la responsabilità e la collaborazione del cittadino. Abbiamo optato per i nuovi cassonetti che hanno portato il Comune, pur nella difficoltà culturale, a toccare il 59% di raccolta differenziata mai raggiunto prima. E’ bene rimarcare che in base alle direttive europee e alle normative vigenti i Comuni devono raggiunge, entro breve tempo, almeno il 65% di raccolta differenziata se non vogliono incombere in multe o in ecotasse.  Abbiamo fatto un ulteriore passo verso la tariffa puntuale, rispetto ad altri comuni che si sono limitati soltanto ad una sostituzione dei nuovi cassonetti, scegliendo una tipologia che un cassetto più piccolo per l’indifferenziato ci costringa ad abituarci a fare la differenziata del multimateriale, carta e cartone e organico. Non è più il tempo in cui i cassonetti fungono da discariche dove smaltire qualsiasi rifiuto, come anche il territorio purtroppo ci ha abituato in questi 30 anni”   

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