Energia, Macrì (Estra): 'transizione si fa con impianti e non con il bla bla bla'

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La transizione energetica “non si fa né con il bla bla bla dei grandi della terra riuniti nelle conferenze internazionali né con il bla bla bla delle ragazze prodigio. Servono impianti”. Lo afferma Francesco Macrì, presidente della multiutility energetica Estra, che all’Adnkronos spiega come l’Italia dovrà affrontare il passaggio a un'economia decarbonizzata.

La transizione energetica, sottolinea Macrì, “si deve realizzare potenziando sicuramente le fonti rinnovabili ma l’obiettivo non si può raggiungere se non si attua un’adeguata politica industriale”. Per questo, sottolinea Macrì, “servono impianti e dobbiamo chiarire, una volta e per tutte, che il gas e alcune fonti fossili devono essere utilizzati nella transizione senza perdere il valore dei nostri asset strategici. Le reti del gas, ad esempio, potrebbero essere impegnate da subito con l’idrogeno blu per poi approdare, in tempi ragionevoli, all’idrogeno verde”.

Allo stesso tempo, aggiunge, Macrì, “dovremmo lavorare sodo su tutto il tema della biodigestione anaerobica che è ferma al palo per ragioni burocratiche. Ricordo che la frazione organica opportunamente gestita nel segno della transizione e dell’economia circolare potrebbe garantirci, insieme alla residuale attività estrattiva di gas naturale, il 30% del fabbisogno. Lo dico oggi soprattutto guardando alla fortissima speculazione finanziaria a cui siamo sottoposti essendo l’Italia un paese estremamente dipendente da un punto di vista energetico”.

Bisogna quindi "cercare l’indipendenza con le rinnovabili che sono più alla portata, come utilizzare veramente la frazione organica, e dare seguito al decreto biometano che è inevaso. E poi investire sui termovalorizzatori, il teleriscaldamento e tutto ciò che può migliorare le condizioni gestionali del tema ambientale" conclude Macrì.

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