Uccise il vicino che gli demoliva casa con la ruspa, chiesti 2 anni e 8 mesi

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Il caso di Sandro Mugnai, l'aretino che uccise il vicino Gezim Dodoli dopo che quest'ultimo aveva assaltato la sua casa con una ruspa, è giunto a una fase cruciale. La procura ha richiesto una condanna di 2 anni e 8 mesi per eccesso colposo di legittima difesa, mentre i familiari della vittima, costituitisi parti civili, chiedono che l'accusa venga aggravata a omicidio volontario.

L'udienza è iniziata poco prima delle 10 al Tribunale di Arezzo. Mugnai venne inizialmente arrestato con l'accusa di omicidio volontario, ma fu successivamente scarcerato. Il giudice Giulia Soldini ritenne che l'azione fosse legittima difesa, sebbene la pubblica accusa, nella persona del pm Laura Taddei, abbia definito il comportamento di Mugnai "precipitoso e avventato", sottolineando che la minaccia di Dodoli stava già scemando. La richiesta dell'accusa è di 2 anni e 8 mesi per eccesso colposo di legittima difesa. L'aretino, difeso dai legali Marzia Lelli e Piero Melani Graverini, nell'udienza dello scorso giugno ha chiesto il ricorso al rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena; i familiari di Dodoli, moglie e due figli (nella foto in basso), tramite i legali (foto principale) si sono costituiti parte civile e la revisione del capo d'accusa in omicidio volontario.

La sentenza, attesa per la giornata di oggi, è stata rinviata al prossimo 8 ottobre​.

La vicenda risale alla sera del 5 gennaio 2023, in località San Polo, quando Alessandro Mugnai, 53 anni all'epoca dei fatti, trovandosi in casa con la sua famiglia per cena, si vide improvvisamente sotto attacco. Gezim Dodoli, albanese di 57 anni, alla guida di una ruspa, colpì la facciata e il tetto dell’abitazione con la benna. Spaventato per l'incolumità dei suoi cari, Mugnai imbracciò la sua carabina, sparando un colpo in aria, altri contro l'escavatore e successivamente altri tre centrarono Dodoli, uccidendolo.

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