Borsa di Studio Bruno Bernacchia: venerdì premiazione e colloquio con gli storici

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Venerdì 5 ottobre alle ore 17 nella Sala del Consiglio Comunale di Arezzo si terrà la premiazione della II edizione della Borsa di Studio “Bruno Bernacchia” che è stata assegnata alla dottoressa Chiara Di Cataldo


La Borsa di Studio, ideata e promossa dall’associazione “Amici di Bruno”, premia con un assegno di Tremila euro uno studio di interesse e aiuto sul pensiero politico italiano, la storia dei partiti politici dell’Italia repubblicana, le vicende economico-finanziarie che hanno segnato la vita dell’Italia repubblicana. La Borsa è intitolata a Bruno Bernacchia, un aretino speciale, attivo nel partito Socialista dalla metà degli anni ’60, poeta e studioso di filosofia, scomparso nel  2010. La Borsa di Studio a lui intitolata è giunta quest’anno alla sua seconda edizione.
La prima edizione si è tenuta nel 2016 e ha premiato Jacopo Perazzoli.

 

La seconda edizione è stata vinta da Chiara Di Cataldo con la tesi magistrale “La fine dei Borbone: da Franceschiello ai briganti, agli albori dell'Italia unita, attraverso il carteggio Saffi”.

 

La cerimonia di premiazione, alla quale presenzierà il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, sarà accompagnata da un Colloquio sul tema premiato, introdotto dalla vincitrice Chiara Di Cataldo, al quale parteciperanno i giurati del Premio, gli storici Antonella Salomoni, Marco Soresina e Jacopo Perazzoli, il giornalista Sergio Rizzo, otre a Marco Manneschi, Donato Angioli e Carlo Forbicioni in rappresentanza degli “Amici di Bruno”. Il Colloquio sarà introdotto e moderato dal Prof. Fulvio Cammarano, docente dell’Università di Bologna e Presidente della Sissco (Società Italiana per lo studio della Storia contemporanea).

 

Bruno Bernacchia ha lasciato ad Arezzo una scia di ricordi straordinari, perlopiù legati al suo impegno politico che ne fecero un personaggio libero e un pensatore anticonformista, apprezzato per lo spiccato senso civico e l’indipendenza di giudizio.

Nato a Panicarola sul Lago Trasimeno nel 1944 da una numerosa famiglia contadina, si diploma ragioniere a Perugia e si trasferisce ad Arezzo, dove divide la sua vita tra il lavoro nella grande azienda di confezioni Lebole-Marzotto e la politica, alla quale si dedica prima  nel ruolo di segretario provinciale del Psi e poi di Capogruppo in Consiglio Comunale ad Arezzo.

Negli anni ’80 si batte fortemente per la realizzazione del nuovo Ospedale unico ad Arezzo, l’odierno San Donato.

Punto di riferimento per il movimento politico e per quello sindacale, Bruno Bernacchia credeva fermamente nel valore della rappresentanza e della tutela: resta ancora nella memoria degli aretini l’episodio che negli anni ’90 lo portò fino a Sofia per far scarcerare un dipendente della Lebole, detenuto ingiustamente nelle prigioni bulgare.

Bruno Bernacchia disprezzava le ipocrisie.
Quando nel 1981 scoppiò il Caso P2, Arezzo e l’Italia furono trascinate in un caos politico e mediatico senza precedenti e lui fu l’unico che criticò apertamente il Partito Comunista, perché schierato contro la riservatezza massonica: “perché voi (comunisti) pensate di essere trasparenti?”.

Bruno Bernacchia si ritirò dal Psi quando si sciolse; dopo la fine della Prima Repubblica fondò l’Associazione Forum: un centro nevralgico di aggregazione e scambio politico, dove discutere e confrontarsi oltre il partitismo. Bruno Bernacchia era apprezzato e stimato, anche dagli avversari politici.

Pungente, ironico e dissacrante, amava condividere il proprio pensiero con gli amici più cari, anche per nottate intere.

Bruno Bernacchia ha trascorso la sua esistenza da uomo profondamente laico.
Studioso della filosofia classica, amava mettersi in discussione e confrontarsi, indagando instancabile il proprio pensiero e quello altrui. Storico e studioso della Prima Repubblica, analizzava instancabile il passato e il presente politico italiano.

Uomo passionale, di sentimenti crudi e puri, Bruno Bernacchia ha lasciato una raccolta di poesie, “Con ali di farfalla”, dove con un linguaggio semplice e intenso ha racchiuso i propri ricordi, gli affetti, le emozioni passeggere e le donne della propria vita, superando la finitezza della vita.

Gli amici lo ricordano come uomo coerente, pronto a difendere le proprie idee senza mai disprezzare quelle altrui, “socialista libertario ricco di umanesimo e delicato poeta”, degno di una dedica importante per i giovani studiosi di Storia contemporanea.

 

La Borsa di Studio “Bruno Bernacchia” , come gli Incontri con gli Storici che l’hanno preparata e preceduta, si avvale del patrocinio del Comune di Arezzo, oltre che di quello della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (Sissco).

 

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