Subbiano, un convegno e un concorso dedicati al vinsanto

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Sabato 11 gennaio è il gran giorno del vinsanto a Subbiano, che già da quattro anni dedica la sua attenzione a questo prodotto di eccellenza della toscanità.

Tutto parte dal concorso per il vinsanto amatoriale curato da AIS Toscana delegazione di Arezzo, un lustro per il paese che è seguito da AIS, realtà importante che qualifica la zona ed ha sicuramente contribuito ad elevare la produzione vinicola del territorio aretino. Al contest hanno partecipato 20 vinsanti che si contenderanno il Caratello 2020 e riceveranno le recensioni AIS e, dal Comune, la Tesi sul Vinsanto dell'agronomo Guido Fatucchi, da lui donata all'amministrazione comunale.

Il convegno, dal titolo "Esperienze a confronto", ha ottenuto il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo e prenderà avvio alle ore 10 presso la Sala Consiliare nel Palazzo Comunale, con la relazione della Prof.ssa Lisa Granchi, presidente del corso di laurea in viticultura ed enologia dell'Università degli Studi di Firenze, Dip. Scienze e tecnologia agrarie, ambiente e forestali. Granchi interverrà con la Prof.ssa Paola Domizio, ricercatrice: presenze quanto mai interessanti, poiché l'ateneo è proprietario dell'azienda agricola Villa Montepaldi che produce un ottimo vinsanto Chianti classico occhio di pernice doc; altra esperienza qualificatissima, con una produzione fantastica, è il vinsanto della Fattoria Santa Vittoria, che sarà presente con l'avv. Francesco Niccolai.

Il pomeriggio si aprirà con il Dott. Guido Fatucchi, agronomo della Cantina Sociale, che parlerà di metodi e ricerche dal campo alla cantina. A seguire l'AIS guidata da Clara Tizzanini riporterà l'attenzione sul vinsanto nella società moderna, dimostrando come questo vino sia quanto mai attuale e farà un'analisi dei vini portati in degustazione, assegnando il Caratello 2020.

A portare avanti questa iniziativa è Centodue. "Un'associazione la nostra", dice Fabrizio Radicchi, "dedicata alla promozione del territorio attraverso l'immagine, ma per noi il mantenere la storia di queste nostre produzioni è mantenere i nostri paesaggi, il gesto di benvenuto come avveniva un tempo, la cultura del crostino nero bagnato nel vinsanto, il guardare quel colore ambrato che caratterizza il nostro territorio quando la luce forte del giorno scende verso le colline. Questa è l'immagine che vogliamo trasmettere, il buon sapore della terra aretina".

Centodue in questa occasione ha coinvolto l'amministrazione comunale, la pro loco di Subbiano, l'associazione Amici a Tutela dell'Olivo. "Mantenere le tradizioni", dice l'assessore alla cultura Paolo Domini, "è mantenere la storia rurale - che è poi la storia di Subbiano e in tante manifestazioni la portiamo avanti -. Quella del vinsanto ben si inserisce con il percorso di degustazione dedicato ai vini, alla mostra campionaria zootecnica che sono gestite dalla pro loco". Il tutto ricordando che la terra di Subbiano è terra di vinsanto con un'ottima produzione di Collefresco (dell'az. Agr. Poggiotondo), che nella guida AIS ha ricevuto 3 tralci e mezzo.

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