FIT CISL, un primo passo nella vertenza Sei Toscana

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Il passo successivo è che l’accordo da verbale venga tramutato in impegno scritto

L’incontro di ieri fra Sei Toscana e OO.SS. ha portato ad un primo risultato importante nella vertenza in atto ma, sottolinea Roberto Biagioni della FIT CISL e RSU, lo dobbiamo considerare un primo percorso per la stabilizzazione dei lavoratori.
Ora è necessario che questo accordo preliminare, che noi riteniamo un impegno importante da parte dell’azienda venga tradotto in un accordo sindacale.
Il prossimo 19 settembre si aprirà un tavolo nel quale dall’impegno verbale si dovrà passare all’impegno scritto.
Ovviamente, prosegue Biagioni, siamo fiduciosi che ciò si verifichi visto che da parte di 6 Toscana è in atto un cambio di passo e di atteggiamento e questo fa ben sperare.

Il lavoro svolto in questi mesi dalla Fit Cisl con la confederazione è stato quello di avviare un rapporto con i Comuni per informarli sullo stato dell'arte e credo che sia proprio questo percorso che ci ha portato ad ottenere un primo risultato: la firma di un verbale che non risolve definitivamente, ma che dovrebbe portare alla sottoscrizione di un primo accordo, nel quale si stabilisce che una parte dei lavoratori impegnati sui servizi strutturali attraverso i contratti di somministrazione lavoro saranno riassorbiti con modalità e tempistiche diverse, ancora in parte da definire.
Adesso speriamo di riuscire a siglare l'accordo per la stabilizzazione, che riguarderebbe intanto circa 150 colleghi.

Nella riunione è anche  emerso che altre 50 o 60 persone potranno essere impiegate a tempo determinato, forse ricorrendo al meccanismo dello staff leasing: le agenzie di somministrazione assumerebbero per un anno questi lavoratori, in attesa che l'azienda verifichi il fabbisogno di personale e valuti se possono essere impiegate a tempo indeterminato. Noi siamo meno favorevoli rispetto a questa procedura, che ha anche costi maggiori rispetto al contratto diretto, e anche oggi abbiamo sollevato questo problema.
Comunque a prescindere da quelle che saranno le modalità contrattuali, sono due le questioni che abbiamo posto a Sei Toscana e che non possono essere rimandate: valutare il fabbisogno corrente di personale per l'espletamento dei servizi richiesti dai Comuni, previsti dal bando di gara e presenti nei piani di servizio, attraverso l'apertura un tavolo tecnico, con l'obiettivo di analizzare, cantiere per cantiere, quante sono le persone necessarie allo svolgimento dei servizi sul territorio.
Un passaggio fondamentale per l'avvio del piano industriale anche perché crediamo che da questo si potrebbero configurare nuove possibilità di impiego e perché riteniamo che il fabbisogno strutturale sia superiore a quanto si dichiari,  aggirandosi sulle 220 - 250 unità.

L'altro aspetto riguarda l'impiego delle cooperative sociali di tipo B. Abbiamo chiesto a Sei Toscana di monitorare i numeri: quanti dipendenti con il contratto della cooperazione operano effettivamente ad oggi sul territorio di competenza del gestore unico. Abbiamo appreso infatti, ufficialmente, che ci sono svariati bandi, aperti a giugno e che prevedono l'esternalizzazione di parte dei servizi in affidamento.

Attendiamo il prossimo tavolo per avere notizie più precise: vogliamo sapere in quali cantieri sono impiegate le cooperative, in quali territori e che caratteristiche ha il personale impiegato.

Non basta impiegare le cooperative sociali per attuare quel piano di rientro che serve a Sei Toscana per ripartire, riappianando il disavanzo di 4 milioni e 200 mila euro.

Se nell'impiego delle cooperative si dovessero verificare violazioni di termini di legge,  del contratto di servizio o del CCNL Utilitalia, i sindacati faranno in modo che si rientri nei termini e nei numeri previsti.

Infine c'è un percorso che la Cisl  sta portando avanti con i Sindaci e Ato Toscana Sud, un percorso che continuerà, perché speriamo, anche attraverso il coinvolgimento degli amministratori locali, di costituire un tavolo in cui siano presenti tutti gli attori in causa, a cominciare da Sei Toscana.
L'obiettivo è siglare un documento di indirizzo sull'utilizzo del personale.

Vogliamo arrivare a un accordo sindacale plurilaterale, che possa costituire in prospettiva una sorta di cornice rispetto al piano d'ambito, che Ato dovrà presentare, sembra, entro la primavera del 2019.  Ribadiamo che per noi va  applicato il contratto nazionale Utilitalia.
Non abbiamo pregiudizi sull'uso delle cooperative sociali, che devono però essere impiegate per servizi accessori e strumentali e non strutturali e con rilevanza economica, come invece sta accadendo oggi. Su questo siamo e saremo irremovibili.

La presenza al fianco della Fit Cisl della confederazione Cisl di Arezzo in questa vertenza – dice la segreteria Silvia Russo – conferma l’esigenza di garantire la dignità dei lavoratori di Sei Toscana, tutti, e quella di esigere un corretto svolgimento del servizio perché i cittadini di questo territorio tornino ad avere città e paesi puliti come prevede l’affidamento contrattuale.

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