Piogge nell'aretino, Stefani: "Occorre trasformare una minaccia in beneficio"

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Nel novembre 2020 precipitazioni scarsissime nell'Alto Valdarno: i valori medi si sono attestati sui 35 mm, con un deficit sulla media ventennale di 100 mm. "Servono risposte urgenti e un nuovo approccio alla gestione della risorsa. Indispensabile attuare il piano messo a punto da Anbi nazionale per contrastare la siccità e aumentare la sicurezza", afferma la presidente del Consorzio di Bonifica

Le abbondanti piogge che nei giorni scorsi hanno investito il comprensorio sono solo un ricordo: in tutto l'Alto Valdarno le portate dei corsi d'acqua sono tornate sotto le medie stagionali. Le precipitazioni intense e concentrate in un breve periodo, infatti, hanno gonfiato improvvisamente i corsi d'acqua e destato grande preoccupazione, senza riuscire a invertire in modo significativo il trend negativo messo a segno nel mese di dicembre.

Secondo i dati forniti dal Centro Funzionale Regionale Toscano, le piogge cadute nel comprensorio il mese scorso non hanno superato mediamente i 35 mm, con un deficit pluviometrico di circa 100 mm rispetto ai valori medi del periodo compreso tra gli anni 1999 e 2019, quando si sono registrate anche punte massime superiori ai 300 mm. "Novembre è stato caratterizzato da una marcata siccità, in analogia con la situazione che si è registrata in tutta la regione", commenta la presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno Serena Stefani che, richiamando l'allarme lanciato a livello nazionale dal presidente di Anbi - Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica Francesco Vincenzi, sottolinea: "Le conseguenze dell'estremizzazione dei fenomeni atmosferici sono accentuate dal terreno arido che favorisce il fenomeno del ruscellamento e dall'inarrestabile consumo di suolo che accelera i tempi di corrivazione delle acque".

"Abbiamo necessità di trattenere più risorsa, per trasformare in beneficio un elemento di vita che troppo spesso l'imprevidenza umana rende una minaccia. Le parole del direttore generale di Anbi Massimo Gargano, intervenuto ieri alla giornata di studio organizzata dall'Accademia dei Georgofili, rappresentano in modo efficace questo bisogno.

Oggi infatti solo l'11% di questa viene utilizzata nei momenti di scarsità idrica. È chiara quindi l'urgenza di cambiare passo e approccio. Ed è questo l'obiettivo che si pone il Piano per l'efficientamento della rete idraulica, elaborato dall'Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica: una strategia che può contare su oltre 700 progetti diffusi in grado di combattere la siccità e aumentare la sicurezza idraulica dei territori. Di questi, una quindicina ricadono nel nostro comprensorio: sono interventi importanti con cui il Consorzio intende dare risposte definitive a criticità storiche".

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