Arezzo celebra Abel Vallmitjana, protagonista della cultura cittadina del secolo scorso

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La targa in memoria di Abel Vallmitjana: “A ricordo dell’artista Abel Vallmitjana 1910-1974”. È quanto campeggia nella targa posta alla base della scultura in bronzo “la Sorella e la Ferita” che rappresenta due figure femminili abbracciate, nei giardini del Praticino davanti alla biblioteca.

Non è una scelta casuale – ha sottolineato l’assessore Monica Manneschi presente alla cerimonia – ma l’omaggio a un personaggio che è stato protagonista a 360 gradi della cultura cittadina della seconda metà del Novecento: infatti, anche se l’opera è frutto di alcuni artisti aretini che vendettero i loro manufatti per pagarne la fusione dopo il decesso di Vallmitjana, quest’ultimo ne è stato ispiratore grazie al calco in gesso realizzato prima di essere colpito da morte improvvisa”. Su tale intitolazione, promossa dai cittadini di Tregozzano, si è espressa favorevolmente, oltre alla giunta, anche la commissione toponomastica. E a proposito di Tregozzano, a rappresentare la frazione c’erano soprattutto Gabriella Vagheggi Dondi, allieva di Vallmitjana e custode da 45 anni del suo archivio e della memoria storica e il gruppo di “amici” di Abel che ospitati dal centro di aggregazione sociale si ritrovano per fare riemergere la vita del personaggio e la storia di quegli anni.

Abel Vallmitjana è stato pittore, scultore, incisore e studioso di folklore, stringendo dalla seconda metà degli anni Cinquanta un forte legame con la città e il territorio, vivendo a villa Guillichini dove passarono personaggi di fama internazionale quali Rafael Alberti, pittore e poeta spagnolo, Salvador de Madariaga, eroe della guerra civile spagnola, diplomatico e scultore, Gabriel Garcia Marquez e Pablo Neruda, che non hanno certo bisogno di presentazioni, se non citando il premio Nobel per la letteratura di cui il primo è stato insignito nel 1982 e il secondo nel 1971.

Fu l’allora sindaco Aldo Ducci, di cui Abel Vallmitjana era amico, a seguito della scomparsa, ad autorizzare l’istallazione del bronzo che nel frattempo proprio Pablo Neruda aveva battezzato ‘la Hermana e la Herida’. Abel Vallmitjana è sepolto nel cimitero di Puglia.

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