La Toscana e Arezzo ad Assisi nel giorno di San Francesco, patrono d'Italia

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Per la Regione Rossi e De Robertis, i sindaci di Firenze Nardella e di Arezzo Ghinelli, le prime cittadine di Lucignano e Monte San Savino, Roberta Casini e Margherita ScarpelliniCacioli, sindaco di Castelfranco Piandiscò e Cornioli di Sansepolcro

"Oggi ad Assisi assieme al Presidente Rossi, al Sindaco Nardella e a tanti sindaci della provincia di Arezzo - ha scritto la vice presidente del consiglio regionale della Toscana Lucia De Robertis - a rappresentare la Toscana nella tradizionale offerta dell’olio per la lampada votiva. Per chi, come me, crede, l’impegno di tutta una comunità a vivere l’attività politica e sociale all’insegna del valori incarnati dal Poverello di Assisi. L’attenzione agli ultimi, il bene comune, il rispetto per il “creato” che tanto unisce il Santo a Papa Francesco. Moniti e lezioni per il nostro quotidiano agire laico nelle istituzioni. Una presenza, la nostra, che è impegno concreto: contro tutto ciò che è altro rispetto all’insegnamento francescano. Contro tutto ciò che oggi è riconosciuto con il nome di sovranismo".

E Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, scrive in un post:

"E' stato un piacere e un onore rappresentare Arezzo, insieme al nostro gonfalone, alla cerimonia dell'accensione della lampada votiva davanti alla tomba di San Francesco. Stamani ad Assisi ero insieme ai sindaci di tutta la Toscana per l'offerta dell'olio, una tradizione che si ripete ogni anno e che per la prima volta ho potuto vivere in prima persona. Quest'omaggio al Patrono d’Italia mi ha emozionato per i suoi profondi significati e per la suggestione di un luogo unico al mondo. Non lo scorderò".

"Senza radicalità non c'é il necessario cambiamento. È questo uno dei tre elementi del messaggio che San Francesco ci ha lasciato e che sono ancora di grande attualità. L'altro è la sua decisione di schierarsi nettamente dalla parte dei poveri e con i più fragili. Il terzo è un'idea diversa del rapporto tra uomo e natura. Come oggi ci ricordano anche i ragazzi scesi in piazza per il clima, è necessario che l'uomo ritrovi un rapporto con il mondo meno violento e impattante e più secondo natura".

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sintetizza in tre punti fondamentali il senso e l'attualità del messaggio di San Francesco. Lo fa parlando dalla Basilica superiore di Assisi nel giorno dell'anniversario del patrono d'Italia, in cui la Toscana è venuta in Umbria per donare l'olio che alimenterà, per un intero anno, la fiamma che arde davanti alla tomba del santo.

"Sono felice - aggiunge Enrico Rossi - di essere qui oggi a rappresentare la Toscana. Quelli che abbiamo sono un onore ed una responsabilità. C'è vicinanza e c'é un legame tra la Toscana e Francesco che si ritirò, prima di scivere il suo Cantico, nel santuario della Verna. Il santo appartiene in modo profondo alla nostra cultura. Lui non si ferma all'indignazione, ma interviene concretamente, fonda un Ordine monastico e va dal Papa per ottenere il riconoscimento della sua Regola. Oggi siamo chiamati a vincere l'individualismo diffuso nella nostra società, riscoprendo nuove forme di condivisione e mettendo al centro il valore indiscutibile della vita umana. E, anche se non è facile cambiare, occorre far crescere il cambiamento e far si che si affermi".

E, al termine del suo intervento rivolto ai pellegrini accorsi ad Assisi e ripreso in diretta Rai, il presidente Enrico Rossi ha concluso dicendo che

"la mia speranza è che la lampada che oggi abbiamo acceso possa essere anche il simbolo di questa volontà di cambiamento" e osservando che "la figura e l'insegnamento di San Francesco sono validi ancora oggi sia per i credenti che per i non credenti".

Foto: da Facebook

 

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Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione