Panno Casentino, offerta da Bellandi. Un cappotto arancione per Re Carlo III

Svolta nella crisi di Manifattura del Casentino, storica azienda del “panno Casentino”: un'impresa cliente, la Bellandi spa, formalizza un'offerta sull'immobile, proprio nel giorno in cui riceve una commessa dalla Casa Reale inglese.

Un’azienda tessile cliente del lanificio di Soci, la Bellandi spa di Montemurlo in provincia di Prato, ha formalizzato ai commissari liquidatori l’offerta per l’acquisto dello stabilimento di Soci. La notizia è stata confermata dalla stessa Bellandi, che proprio ieri ha ricevuto un ordine da un suo cliente britannico per la fornitura di stoffa in panno Casentino da destinare a prodotti da confezionare per la Casa Reale inglese. A Buckingham Palace Re Carlo III vorrebbe indossare un cappotto del tessuto casentinese, noto per la particolare colorazione arancione, usato proprio per confezionare in particolare cappotti di gran pregio.
L’offerta sull’immobile a rischio smantellamento, valore stimato circa 800 mila euro, se verrà recepita dal Mise nella procedura fallimentare – la Manifattura, diventata cooperativa negli ultimi anni, è andata in liquidazione – diventa decisiva per rilanciare la produzione e salvare i posti di lavori (sono 18 i licenziati, più un indotto di circa 100 persone). Bellandi spa tuttavia rimarrà cliente, non entrerà nella gestione di Manifattura del Casentino. “Siamo intervenuti con questa offerta non per intervenire nella gestione ma per aiutare un nostro fornitore”, ha confermato Maurizio Bellandi, amministratore delegato di Bellandi spa, azienda tessile da 30 milioni di euro di fatturato con 45 dipendenti. “Se la nostra offerta sull’immobile verrà ritenuta migliorativa nell’ambito della procedura fallimentare – aggiunge -, lo stabilimento rimane destinato alla produzione tessile e il nostro fornitore potrà ripartire con l’attività”. L’offerta verrà valutata dagli organi ministeriali e presto potrebbero giungere buone notizie.