Gianni Brunacci presenta “La Signora del Gioco” sabato 3 novembre ore 17.30 libreria Feltrinelli

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 Una storia nera, a tratti struggente, che ruota intorno a un mulino abbandonato e a un paese di pietra.

 È un romanzo profondamente italiano, che racconta un angolo di Toscana vero, dove fino a ieri vivere è stato faticoso e razionalmente difficile da desiderare.
Raggiolo è un paese nel quale le credenze religiose faticano ancora a sostituire quelle pagane.
Un paese reale, ma anche fuori dal mondo, dove il ritmo delle stagioni e il lavoro nei boschi hanno forgiato persone dignitose e dure, come la pietra delle loro case.

Una comunità chiusa e ormai morente, fatta di anziani castagnari, carbonai e pastori transumanti, incapace di aprirsi al mondo esterno.

Una fetta di civiltà contadina che non resiste soltanto a Raggiolo, ma vive (finché le è concesso) rispettando le regole che si è data nel corso dei secoli, incurante di quelle scritte dal legislatore moderno.
Lavoro e dignità sono le parole chiave per comprendere Raggiolo e i raggiolatti; di questo si parla nel romanzo.

 

Ma La Signora del Gioco è anche un giallo/noir pieno di umanità e impregnato di drammatica ironia.
Vizi moderni e vecchie leggende si intrecciano in una storia nera, a tratti struggente, che ruota intorno a un mulino abbandonato e a un paese di pietra.
A perdersi, nei labirinti silenziosi di Raggiolo e nella campagna aretina, è Gianluca Bacci, un poliziotto umano, fin troppo sensibile.

Mentre combatte una lotta impari contro i suoi attacchi di panico, Bacci va alla ricerca dei possibili assassini in un mondo omertoso e improvvisamente ostile. In parte insieme al suo braccio destro Salvatore Pazzo, e in par-te da solo, affronta un caso inquietante nel quale il rinvenimento di tre cadaveri si alterna a esperienze di vita non solo investigativa.