Centenario della nascita di Berlinguer, Mattesini e Romizi chiedono una strada ad Arezzo

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Il 25 maggio di cento anni fa nasceva Enrico Berlinguer, uno dei protagonisti politici dell’Italia repubblicana, tra i più amati ed apprezzati dalle persone comuni. Il leader del Pci ancora oggi è ricordato come politico pulito, coerente, completamente dedito alla causa che scelse di rappresentare fino alla fine. A riprova di ciò basti ricordare che la pagina facebook curata da alcuni giovani conta oltre mezzo milione di contatti, un fatto incredibile per un politico scomparso quasi quaranta anni fa.

Per tutti questi motivi, in occasione del Centenario della sua nascita il Centro di iniziativa politica Enrico Berlinguer di Arezzo ha promosso varie iniziative che intendono non solo celebrare l’anniversario, ma mettere in risalto l’attualità di molte delle idee di Berlinguer. Queste, a distanza di circa quaranta anni dalla loro elaborazione, rappresentano un’eredità viva e valida per tutti coloro che immaginano un mondo diverso e migliore.

Tra le iniziative promosse per il Centenario segnaliamo in primo luogo la realizzazione di manifesti che da alcuni giorni spiccano in diverse parti della città. Il Centro ha poi realizzato il libretto «I “pensieri lunghi” di Enrico Berlinguer», una selezione di interventi su vari temi (lavoro, pace e disarmo, ambiente, femminismo, rapporto nord-sud del pianeta, nuovi bisogni, rivoluzione tecnologica, ecc.) che anticipano nodi cruciali del mondo di oggi. In tutti i suoi interventi emergono qualità quasi sconosciute nella politica attuale: forte spessore ideale, ricchezza di riferimenti culturali, rigore e profondità nelle analisi e nelle proposte politiche, visione di futuro. Il libretto, in versione cartacea e digitale, è a disposizione di tutti coloro che lo richiederanno.

Insieme a manifesti e libretto, il Centro Enrico Berlinguer di Arezzo ha preparato e reso disponibili anche materiali riferiti alla presenza di Berlinguer nella nostra città, nel luglio del 1978, in occasione della Festa nazionale de l’Unità dedicata alle donne. Dunque, la riproduzione di un opuscolo col discorso che Berlinguer tenne in Piazza Grande, alcune cartolina con le foto della manifestazione e la prima pagina de l’Unità dedicata a quell'evento.

Le iniziative per i 100 anni dalla nascita di Enrico Berlinguer.

Donella Mattesini e Francesco Romizi: “subito una strada dedicata al leader politico”.

“Chiediamo al sindaco Alessandro Ghinelli di rivedere la decisione della commissione toponomastica che ha detto ‘no’ a un'iniziativa avanzata da centinaia di cittadini e che ha per oggetto la richiesta di intitolare un luogo della città a Enrico Berlinguer. La petizione popolare aveva individuato il parco del Foro Boario, questa soluzione è stata respinta, adesso rinnovo al sindaco l’invito a compiere una scelta di tipo culturale e non politico. La dedica al leader del Pci non significa ovviamente sposarne l’identità politica da parte di chi ha una storia diversa ma riconoscere la portata di chi ha rivoluzionato per la sinistra italiana il modo di vedere l’Italia e il mondo. Un tale riconoscimento sarebbe anche un modo per riscattarsi dall’infelice locuzione ‘cittadino illustre’ che Ghinelli usò anni fa per Licio Gelli”.

Così Francesco Romizi, capogruppo di Arezzo 2020 in Consiglio Comunale ha introdotto la presentazione delle iniziative previste per i 100 anni dalla nascita di Enrico Berlinguer.

“Citando il testo di una canzone di Giorgio Gaber - ha ricordato la consigliera comunale Pd Donella Mattesini - io sono comunista perché Berlinguer era una brava persona. Enrico era un uomo capace di entrare in empatia con chiunque. Perché amava il dialogo e il confronto, magari con toni fermi ma senza alzare la voce. Lo definirei un degno rappresentante delle istituzioni, che ha privilegiato scelte coraggiose come la collocazione dell’Italia ‘sotto l’ombrello’ della Nato, il compromesso storico, il rapporto tra uomo e ambiente. Aveva un modo di porre ogni questione, anche le più importanti, con uno slancio ideale che riusciva a coinvolgere. Nessuno si sentiva escluso dalla speranza”.

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