Montevarchi, il nuovo "Ponte La Familiare"

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Si chiama Ponte “La Familiare” il nuovo collegamento tra la Ginestra e via della Sugherella e che unisce il Nord e il Sud della città.

Un intervento dal costo complessivo di 790 mila euro, 440 mila dei quali finanziati con risorse del PNRR, circa 305mila euro con fondi comunali e 44mila euro con risorse ministeriali. Il taglio del nastro è stato accompagnato dalla novità del nome del ponte “La Familiare”, fortemente voluto dall’Amministrazione Chiassai Martini, battezzato con una dedica speciale: “Alle donne e agli uomini che con il loro lavoro hanno contribuito all’emancipazione sociale ed economica della nostra comunità” riportata nelle targhe messe all’inizio dei passi pedonali. Nel merito è intervenuta il Sindaco Silvia Chiassai Martini

“Un’opera importante, realizzata dopo 18 anni, che conferma la nostra priorità data alle opere pubbliche e al tema della sicurezza. Risaliva al 2006 l’installazione del vecchio ponte bailey che doveva essere provvisorio e servire la città solo per pochi anni. Oggi restituiamo alla città un’opera definitiva di cui siamo orgogliosi in quanto è il simbolo di un impegno concreto che parla con i fatti.

Con il nome Ponte “La Familiare”, abbiamo voluto fare un omaggio speciale a Montevarchi, alla sua storia, ad un luogo che evoca l’intraprendenza e la dedizione al lavoro che il territorio è riuscito ad esprimere diventando uno dei maggiori distretti manifatturieri della moda a livello mondiale. La dedica vuole mantenere viva nella memoria il ruolo svolto dall’industria del cappello nello sviluppo socio-economico della città. Il “Cappellificio La Familiare”, realizzato nel 1905 dall’imprenditore Angiolo Masini, è stato il simbolo per eccellenza della vivacità imprenditoriale della nostra comunità, espressione, insieme agli altri cappellifici, anche dell’emancipazione femminile. Per la prima volta tante donne si avvicinarono al mondo del lavoro in fabbrica, una “rivoluzione” sociale e culturale che non va dimenticata.

Per questo, abbiamo voluto che partecipassero anche i discendenti della famiglia Masini, a sancire il profondo legame con quel passato che ha tracciato la strada dell’economia della nostra città.

Mi preme ringraziare per l’efficienza e la serietà del lavoro svolto, il nostro Ufficio tecnico, in particolare il geometra Linda Roncolini che ha seguito con grande professionalità l’iter degli interventi, l’impresa Vicigrado, le altre ditte che hanno realizzato i lavori, tutti i progettisti, RFI per la collaborazione e l’Associazione Genieri Lombardia Volontari di Protezione Civile per le complesse operazioni di smontaggio del vecchio ponte bailey”.

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