Arezzo, la Procura replica a Salvini: "Nessuna inerzia su Banca Etruria"

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Quello della Procura della Repubblica di Arezzo è un lungo elenco di date, stilato per sgombrare ogni dubbio circa l'operato della Procura, all'epoca guidata dal procuratore capo Roberto Rossi: punto per punto, le attività e le tempistiche dei vari procedimenti giudiziari

Nel corso del suo passaggio aretino, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato, testualmente: "Le incursioni di una Magistratura che ad Arezzo non si è accorta di chi spolpava le banche negli anni passati, non devono incidere nelle scelte dei cittadini". 

La procura di Arezzo risponde al leader della Lega attraverso una nota stampa a firma del procuratore facente funzioni Luigi Bocciolini. 

"In relazione al resoconto di dichiarazioni pubbliche che sarebbero state rese dal senatore onorevole Salvini, riportate dalla stampa locale e relative ad ipotetiche inerzie di magistrati di questo Ufficio nella conduzione delle indagini che hanno riguardato la Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, si fa presente quanto segue:
- la dichiarazione di insolvenza della Banca Etruria (dichiarazione che, come è noto, è necessaria per ipotizzare reati di bancarotta) viene pronunciata dal Tribunale di Arezzo l'11 febbraio 2016;
- il primo fascicolo, a carico degli amministratori e sindaci dell'istituto di credito (nr. 767/2016 RGNR), viene iscritto in data 25 febbraio 2016;
- la prima richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 22 imputati per reati di bancarotta è del 26 giugno 2017;
- una seconda richiesta di rinvio a giudizio a carico di 21 imputati di reati di bancarotta è depositata il 27 luglio 2017;
- il Giudice di Arezzo pronuncia sentenza di condanna a carico di amministratori della Banca Etruria per reati di bancarotte in data 30 luglio 2019;
- a carico di altri imputati, non giudicati in quel primo processo, sono in corso procedimenti davanti al Tribunale d'Arezzo".

 

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