Polcri: "No a dimissioni immediate". FdI e Lega: "Vive in una realtà parallela"

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Il presidente della provincia di Arezzo Alessandro Polcri non intende dimettersi immediatamente, come dichiarato in un'intervista. Fdi e Lega della provincia di Arezzo: "Polcri non è di centrodestra. Chi non rispetta la parola data non merita alcun appoggio".

Il presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, ha rilasciato dichiarazioni significative al quotidiano La Nazione riguardanti il suo futuro politico e la gestione dell’ente. Polcri ha chiarito che non intende dimettersi immediatamente, nonostante le pressioni da parte di alcuni membri della sua coalizione, inclusa la sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai, che sollecita un suo passo indietro per rispettare un accordo pregresso. La situazione è ulteriormente complicata dalla rottura di un patto politico che prevedeva le dimissioni di Polcri appunto alla fine del mandato. "Occorre - ha dichiarato - uscire dalla logica dei veti e abbracciare quella delle cose da fare". E rilancia l’impegno a superare i problemi con la maggioranza in Consiglio. Polcri ha spiegato di essere disponibile a lasciare la carica, ma solo nell'ambito di un percorso condiviso e concordato con i suoi alleati. Questo approccio mira a "mantenere l’unità del centrodestra e a garantire una transizione ordinata verso un nuovo presidente". Tuttavia, dall’interno della coalizione si continua a chiedere una risoluzione più rapida, suggerendo che Polcri dovrebbe dimettersi, come chiedono le segreterie provinciali di Arezzo di Fdi e Lega:

"Su La Nazione si legge un farneticante articolo intervista al presidente Polcri che vive in un mondo parallelo: Il mondo dei pluri traditori.
E allora dobbiamo ricordare come si sono svolti i fatti.
Nel corso del 2022 prima del rinnovo della presidenza della Provincia il signor Polcri partecipò ad una riunione di sindaci ternativi al PD, in assenza dei partiti di CDX, in cui i sindaci a maggioranza votarono per la candidatura in continuità di Silvia Chiassai Martini alla presidenza della Provincia, dopo aver dato la parola che qualunque fosse stato l'esito del voto sarebbe stato da tutti rispettato.
Come primo tradimento plurimo il signor Polcri decise di candidarsi sostenuto dal PD e dalla lista civica di Donati e vinse.
Dopo qualche settimana forse resosi conto di aver fatto una sciocchezza e che l'opposizione di Anghiari, la cui leader oggi siede sulla segreteria del PD aretino, non aveva nessuna intenzione di fargli alcuno sconto, il signor Polcri iniziò a mandare messaggi ad esponenti di centrodestra anche sui giornali, dicendo di essere di centro-destra. In un incontro il signor Polcri, lui senza che nessuno gli abbia mai chiesto niente, dette la disponibilità a delle dimissioni per testimoniare di essere rientrato nel centrodestra dal momento che i sindaci di centro-destra rappresentavano essere alquanto non corretto nel lungo periodo sostenere un presidente che avesse rotto il patto sul candidato e fosse stato eletto con i voti del PD.
Dunque all'esito di quella proposta di Polcri, il centrodestra, con l'esclusione della Lega che non volle aderire convinta che non sarebbe stata rispettata la promessa, in consiglio provinciale prese le deleghe e cominciò a governare con il signor Polcri.
Arrivati all'ultimo momento utile per rispettare questo impegno da lui preso, ovvero immediatamente dopo il voto di un nuovo Consiglio provinciale il signor Polcri come ulteriore tradimento della propria parola, si è rimangiato l'impegno, farneticando di richieste di dimissioni da nessuno avanzate.
Quindi Fratelli d'Italia e Lega, e chiunque voglia dirsi di centro destra, sono all'opposizione del signor Polcri che, a questo punto, avendo dimostrato di essere privo di onore e di capacità di rispettare la parola data, è perfettamente collocato fuori del centrodestra in quanto Presidente della Provincia votato con i voti della sinistra.
Ora salvo che PD e lista Donati intendano sostenere Chi ha tradito anche loro, Polcri è senza una maggioranza.
Fratelli d'Italia e Lega chiaramente potranno votare alcune pratiche attinenti a opere volute dal CDX come Ponte a Buriano ma nient'altro.
Fratelli d'Italia e Lega avrebbe solo preso le deleghe per accompagnare verso l'uscita dalla provincia e il rientro nel centro destra di Polcri in attesa di un nuovo presidente eletto con i voti del centrodestra intero.
Oggi invece Fdi e Lega lavorano per una reale alternativa di centro destra alle prossime elezioni ad Anghiari".

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