Scuola, mi piacerebbe...

. Inserito in #madecheseragiona

Mi piacerebbe conoscere il burocrate che ha deciso che l’anno scolastico in Toscana debba partire di venerdì, deve essere un tipo che considera la Scuola una medicina da somministrare a piccole dosi.

Mi piacerebbe che il “diritto allo studio” gravasse meno dall’asilo nido all’università, sulle tasche delle famiglie.
Mi piacerebbe che lo studio venisse considerato un lavoro, dove i risultati si ottengono con impegno e qualche sacrificio e le promozioni si ottengono per merito e non per una sentenza del TAR.

Mi piacerebbe che gli insegnati recuperassero autorevolezza e che le famiglie collaborassero con loro. Perché se un alunno è un po' scarso le cause possono essere a scuola ma possono essere anche a casa.

Mi piacerebbe che assessori, sindaci e ministri smettessero di scrivere letterine smielate per l’inizio dell’anno scolastico. sarebbe meglio che invece di elencare solo buoni propositi mettessero a disposizione scuole adeguate, servizi, materiale didattico, insegnati di sostegno.

Mi piacerebbe, lo dico sottovoce, come hanno fatto in Svezia, che si dessero meno tablet, più libri stampati e scrittura a mano nelle scuole.

Auguri dunque ad alunni e insegnati ma anche un GRANDE in bocca al lupo al PERSONALE TECNICO, ATA, AUTISTI DI SCUOLABUS E LAVORATORI DELLE MENSE. Senza di loro la scuola non funzionerebbe.

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Paolo Brandi

Paolo Brandi

Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell'Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.