Prevenire la legionella, le raccomandazioni dell’Asl Toscana sud est

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A seguito delle situazioni registrate a Cesa e Faella, L'Asl sottolinea l’importanza della prevenzione grazie ad alcuni semplici accorgimenti utili alla cittadinanza

La legionellosi è un'infezione batterica provocata da varie specie di batteri del genere legionella. Si tratta di un batterio che si trova diffusamente nell'ambiente e che può contaminare anche gli impianti idrici di edifici privati o pubblici. Il batterio penetra nell’ospite attraverso le mucose delle prime vie respiratorie, in seguito a inalazione di aerosol contaminati. Può manifestarsi in due forme: malattia del Legionario (forma più grave con polmonite) oppure, nella forma più leggera, con disturbi parainfluenzali. La forma più aggressiva si manifesta in particolare in persone con patologie polmonari croniche, con immunodeficienza, fumatori o consumatori abituali di alcolici o con patologie croniche severe.
La legionella non si trasmette da persona a persona e agli animali, né bevendo l’acqua fredda del rubinetto. Tuttavia, per evitare che il batterio entri in contatto con la persona, sono necessari alcuni semplici, ma importanti accorgimenti, come sottolinea il dottor Nicola Vigiani, Direttore Area Dipartimentale Igiene Pubblica e Nutrizione: “La legionella può colonizzare gli impianti idrici quando questi non siano adeguatamente sottoposti a manutenzione e l’acqua rimanga ferma con temperatura compresa tra i 20°- 55°C. Non sono fonti di rischio il vapore generato dall’acqua per la preparazione della pasta che bolle a 100°C, ben oltre la temperatura favorevole allo sviluppo del batterio, elettrodomestici come ferri da stiro, macchine del caffè, anche essi funzionanti con temperature prossime a 100° C”.
Quali sono i trattamenti preventivi nelle reti idriche? “Bisogna evitare la presenza di tubazioni con tratti terminali ciechi, ristagni d'acqua (soprattutto in serbatoi, autoclavi e tratti terminali ciechi), mantenere l'impianto pulito e mantenere la temperature dell’acqua fredda inferiori a 20°C attraverso idonee coibentazioni – spiega Vigiani – Occorre inoltre garantire nei riscaldatori (scaldabagni, bollitori, ecc.) una temperatura dell'acqua superiore a 60° C e farla defluire a lungo da tutti i punti di erogazione in appartamenti che restano inutilizzati per lunghi periodi o dopo interruzioni di erogazione (rubinetti, docce, etc). In questi ultimi casi è opportuno aprire le finestre e non sostare all’interno dei locali mentre si esegue questa operazione. Importante è, inoltre, sostituire valvole, guarnizioni, filtri, soffioni doccia e tubi flessibili usurati e decalcificare almeno una volta all'anno i soffioni della doccia e i rompigetto dei rubinetti per evitare incrostazioni. Vanno ispezionati periodicamente gli impianti di climatizzazione per verificare lo stato di pulizia e cambiare i filtri periodicamente. Mi preme, infine sottolineare che non ci troviamo di fronte ad una emergenza: nel 2023 in tutta la Asl Toscana sud est si sono registrati 109 casi. E' importante ribadire come, per le modalità di trasmissione del patogeno (che non si trasmette da persona a persona), non è possibile una epidemia di legionella”.

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