Rapina con lo spray urticante, bottino da mezzo milione. Convocato tavolo in Prefettura

Furti ad aziende orafe aretine, Giordini: "Non possiamo difenderci da soli"

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Dopo l'ennesimo colpo ai danni di aziende orafe aretine, messo a segno lo scorso 28 giugno intorno alle 12 ai danni di un'azienda orafa di Civitella della Chiana, la Italiana Horo, è partita la richiesta di Confindustria Arezzo, rivolta al Prefetto, di convocare una riunione.

Oltre al danno subito, sono le modalità ad impressionare. Un assalto portato a termine in pieno giorno da malviventi sfrontati e confidenti dell'impunità. Sull'altro fronte gli imprenditori vivono un permanente stato di allerta e insicurezza. Il furto a Badia al Pino del 28 giugno scorso rimette prepotentemente al centro il tema della sicurezza nel settore orafo aretino, questione per la verità mai risolta, anzi aggravatasi ultimamente, con una serie infinita di azioni ladresche.

L'elenco coinvolge tutto il territorio provinciale. Solo negli ultimi tempi, sono state colpite la Shine Group a Tegoleto, la  Nicol di Anghiari, oggetto delle attenzioni dei ladri per ben due volte ad aprile e a giugno, la Taitù di via Ramelli ad Arezzo, la Castoro di Castiglion Fibocchi.

Nell'ultimo furto, due malviventi hanno aggredito il titolare e un dipendente della Italiana Horo di Badia al Pino, nel comune di Civitella in Valdichiana, con lo spray urticante, riuscendo a sottrarre un considerevole quantitativo di metalli preziosi, valore mezzo milione di euro. Poi sono fuggiti con il volto coperto dal casco a bordo di un ciclomotore. Mentre procedono le indagini a cura dei Carabinieri, il Prefetto di Arezzo, Maddalena De Luca, convoca, per mercoledì 10 luglio, un tavolo in Prefettura, come richiesto dagli Industriali aretini, Giordana Giordini in testa:

“Dopo l’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo, siamo grati al Prefetto, Dott.ssa Maddalena De Luca, che ha raccolto le nostre istanze e ci ha convocati mercoledì prossimo insieme al Comandante dei Carabinieri di Arezzo, Dott. Claudio Rubertà, al Questore Dott.ssa Maria Luisa Di Lorenzo e al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Dott. Walter Mazzei, anche loro al nostro fianco per permetterci di continuare a vivere serenamente ed operosamente come abbiamo sempre fatto - dice Giordana Giordini, Presidente della Sezione Oreficeria e Gioielleria di Confindustria Toscana Sud e neo Presidente della Consulta Orafa di Arezzo – La Dott.ssa De Luca, che ha convocato a più riprese tavoli tecnici alla presenza delle associazioni di categoria per monitorare il tema della sicurezza nelle aziende orafe, ha chiesto al Ministero dell’Interno di implementare il numero di uomini a presidio del territorio. L’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo dimostra la disinvoltura e sfrontatezza dei malviventi, che hanno agito in pieno giorno aggredendo il titolare e un dipendente con spray urticante e mettendo a segno il colpo con un ingente bottino. Noi imprenditori non possiamo contrastare azioni di questo tipo. Abbiamo dotato le nostre aziende di ogni tipo di allarme, sistemi di videosorveglianza all’avanguardia e dissuasori agli ingressi, ci siamo attrezzati con una vigilanza privata ulteriore da utilizzare come presidio notturno, ci siamo organizzati con gruppi Whatsapp per un aggiornamento costante e capillare ma ci troviamo del tutto impotenti di fronte a simili episodi violenti che testimoniano l’aumentata pericolosità del territorio in cui viviamo e lavoriamo con le nostre aziende, le nostre famiglie ed i nostri dipendenti. Gli strumenti di difesa passiva di cui dispongono le aziende orafe non possono sostituire l’ordine e la sicurezza garantiti dalle forze dell’ordine. I dati parlano chiaro: 9 episodi di furti e rapine nei soli primi 6 mesi di quest’anno, 7 nel 2023, 3 nel 2022. A fronte di questa evidente escalation e del disperato sforzo con il quale tentiamo di difenderci è fondamentale che lo Stato intervenga senza indugi con uno speciale rafforzamento del presidio del territorio che blocchi l’ulteriore crescita e radicalizzazione dei fenomeni malavitosi”.

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