Protezione sociale, 20 "sorvegliati speciali" ad Arezzo. Attivo il nucleo operativo
“Quello che è emerso dall'incontro è che Arezzo, la quarta città della Toscana per dimensioni, registra una ventina di presenze critiche, contenute nei numeri ma problematiche per i cittadini in alcuni casi sottoposti ad una forte pressione. In questi anni molti casi hanno trovato soluzione grazie ad un lavoro silenzioso e costante e sono stati risolti nelle maniere più diverse, attinenti caso per caso o alla sicurezza, o alla sanità o al sociale - ha dichiarato il vice sindaco Lucia Tanti -. Oggi restano fuori dalle reti delle risposte alcuni soggetti che hanno rifiutato di entrare a far parte di un percorso di aiuto più volte proposto, ma dei quali sono comunque note la storia personale e la caratteristica di problematicità. Nei confronti di queste persone è stata condivisa la decisione di procedere ad una sorta di "ultima chiamata", rinnovando una proposta di accoglienza piena ma rigorosa, nel pieno rispetto delle regole di convivenza civile e che non prevede deroghe. Per coloro che non dovessero accettare aiuti, dopo un ulteriore incontro anche con la polizia municipale, chiederemo l'intervento delle forze dell'ordine, con le quali operiamo nella più piena collaborazione, per procedere con provvedimenti severi previsti dalla legge compreso l'allontanamento dalla nostra città. Un doppio messaggio, quindi: chi accetta il nostro aiuto, può contare su una città accogliente ma rigorosa; a chi rifiuta l'aiuto e ha comportamenti ostili risponderemo con il massimo del rigore. Ringraziamo i cittadini, le associazioni, i comitati, le categorie economiche - sempre in contatto con noi - chiedendo loro di continuare ad aiutarci con puntuali segnalazioni, contattando le unità di strada - capaci di gestire questo tipo di situazioni di disagio - e la nostra polizia municipale”.