Riunione urgente della maggioranza a Palazzo Cavallo. Mancano le carte con le firme in calce

. Inserito in Diario di Bordo

Orario e giorno inconsueti per la situazione straordinaria venutasi a creare. Riunioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Colloqui frenetici alla ricerca di una sintesi che ancora non c'è. Tutti presenti. Assenti, le dimissioni dei coinvolti nell'indagine "Multiservizi"

Inutile girarci intorno: il caso "Multiservizi" pesa. E costringe la maggioranza che governa Arezzo a convocare una riunione urgente di domenica sera. Obiettivo: valutazione della situazione venutasi a creare dopo lo scandalo delle indagini per "corruzione" avviate dalla Procura della Repubblica nei confronti di Bardelli, Roggi e Amendola.

Sono ore a dir poco concitate quelle che vedono coinvolti i gruppi della maggioranza aretina. Il Sindaco Alessandro Ghinelli è rientrato d’urgenza da Vicenza, dove era in visita alle aziende aretine impegnate nella rassegna orafa di gennaio. Al centro dell’incontro straordinario, terminato a tarda sera in Palazzo Cavallo, il caso “corruzione Multiservizi”. C'è un consiglio comunale in vista, quello di martedì gennaio alle 14 e l'opposizione è sul piede di guerra, come ampiamente anticipato attraverso una produzione di comunicati e prese di posizione senza precedenti. Qualche ora prima del consiglio comunale, martedì mattina, è prevista la riunione dei coordinatori regionali dei partiti che compongono la maggioranza. Ci sono le indagini della magistratura, che procede per "corruzione", ai sensi dell'articolo 318 del codice penale, nei confronti di un consigliere comunale del Gruppo Misto, Roberto Bardelli e due presidenti di partecipate: Lorenzo Roggi, di Arezzo Casa e Luca Amendola, Multiservizi. Ci sono due deputati aretini, Felice Maurizio D'Ettore e Stefano Mugnai, citati, per loro stessa ammissione, nelle conversazioni registrate da Sergio Staderini nell'ufficio del sindaco i cui nomi, nella composizione del teorema accusatorio, erano stati coperti da segreto istruttorio.

Una vicenda che scuote dalle fondamenta la maggioranza che governa Arezzo, probabilmente ancor più, se possibile, del primo caso Coingas. Sull'incontro di domenica sera a Palazzo Cavallo, bocche ovviamente cucite da parte dei presenti. Si sa quello che manca: alla fine nessun accordo, nessun documento di sintesi comune. Nessuna lettera di dimissioni: quelle annunciate dall'avvocato di Luca Amendola non sono ancora arrivate sul tavolo del sindaco Ghinelli. Rinviate di ora in ora, sono state procrastinate alla mattinata di lunedì. Nessuna dimissione, per ora, da parte degli altri soggetti coinvolti sotto indagine. Tutto rinviato al parere dei rispettivi avvocati difensori, che hanno il compito di governare, oltre al carico accusatorio pendente sui clienti, anche scelte ed equilibri politici che mai come ora risultano in stretta correlazione. 

In sottofondo traspare una strategia, una delle poche possibili e comunque di difficile concretizzazione: isolare i protagonisti dell'indagine, distinguere nettamente la loro posizione da quella del sindaco Ghinelli, che nelle conversazioni pare non essere a conoscenza del meccanismo "corruttivo" inquadrato dal pm Andrea Claudiani. E per tracciare il solco, c'è bisogno di carta. Carta con dimissioni e firme in calce da esibire prima di martedì. Necessariamente prima di martedì mattina, quando si riuniranno i coordinatori regionali di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Per decidere le sorti politiche della partita e valutare se sussistano o meno le condizioni per una ricandidatura di Ghinelli o addirittura la prosecuzione della legislatura fino alla sua naturale conclusione. Carta prima di martedì alle 14, per presentarsi in consiglio comunale con atti concreti che possano contribuire a disinnescare o almeno attutire le annunciate bordate dell'opposizione. Carta, dunque, con la firma dei presidenti delle partecipate (con conseguente nomina urgente di sostituti al di sopra di ogni sospetto e "meno indicati") e di Bardelli, da surrogare con il primo o la prima dei non eletti. Il tempo stringe, se la situazione rimanesse inchiodata per altre 24 ore, senza nessun passo indietro da parte di alcuno, senza uno scatto deciso verso una formale e sostanziale chiarezza, gli aretini non possono escludere altri colpi di scena.

Tags: Alessandro Ghinelli Roberto Bardelli Arezzo Multiservizi Luca Amendola Lorenzo Roggi

Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione