Incidente A1, Emil ai domiciliari: "Mio padre ha urlato, potevo salvarli". La madre dimessa va dai figli sopravvissuti
Il trentenne romeno Emil Ciurar, che si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice Giulia Soldini, trascorrerà gli arresti domiciliari a casa di un parente a Napoli, dove era diretto con la famiglia il giorno della tragedia in autostrada.
Il gip del Tribunale di Arezzo, Giulia Soldini, al termine dell'udienza di convalida del fermo tenutasi in video conferenza, ha disposto la scarcerazione dall'istituto di pena San Benedetto di Arezzo per Emil Ciurar, il trentenne romeno di etnia sinti che venerdì scorso era alla guida della Volkswagen Sharan che si è schiantata contro un camion fermo nella piazzola di sosta lungo l'autostrada A1, in direzione sud, all'altezza di Badia al Pino, nel tratto tra i caselli di Arezzo e Monte San Savino, al km 360. Nell'incidente Ciurar ha perso due dei suoi figli, una bimba di 8 mesi e un bambino di 10 anni e i genitori, di 50 e 52 anni. Ferite altre sette persone, tra cui la mamma dei bimbi morti e la gemellina della vittima di 8 mesi, portata all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze insieme a un altro bambino. La famiglia viaggiava in otto nel minivan, anche se era omologato per sette passeggeri
Il giudice ha in pratica convalidato l'arresto dell'uomo, disponendo la misura degli arresti domiciliari. Infatti l'accusa contestata dal sostituto procuratore Roberto Rossi, titolare del fascicolo di indagine, rimane in piedi ed è terribile: omicidio stradale colposo plurimo. Emil Ciurar, che era assistito dall'avvocato Christian Vannucchi, è apparso sotto shock e si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice: trascorrerà gli arresti domiciliari a casa di un parente a Napoli. Ed è proprio nel capoluogo campano che era diretto il giorno dell'incidente, dopo un lunghissimo viaggio di oltre 1.600 chilometri con poche soste che potrebbe averlo provato fisicamente. Il viaggio era iniziato 30 ore prima in Romania, da Reteag, in Transilvania e l'ipotesi più probabile è che l'uomo sia stato colto da un colpo di sonno. Il conducente, pendolare tra la Romania e la Campania, dove risulta domiciliato, risultato negativo l'alcoltest, avrebbe infatti raccontato in carcere: "Mio padre ha gridato: attento! Allora ho aperto gli occhi e ho visto il tir davanti a me, ho provato a sterzare a sinistra. Pochi centimetri e li avrei salvati tutti". Poi ha spiegato: "Andavamo a Napoli dove ho dei parenti per lavorare qualche mese". Ciurar ha un precedente penale per un tentativo di furto commesso 12 anni fa a Reggio Calabria. Da qui la decisione di arrestarlo per impedire l'eventuale pericolo di fuga.
Intanto la moglie, dopo essere stata dimessa dall'ospedale Le Scotte di Siena dove era stata ricoverata subito dopo l'incidente, ha chiesto dei suoi bimbi, raggiungendo i due superstiti ancora ricoverati all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
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