Assolto dopo incidente mortale: la Procura di Arezzo ricorre in appello

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Appello contro l'assoluzione di Marco Caneschi, oggi 48 enne, che alla guida di un Suv invase l'opposta corsia di marcia in via di Ristradella, all'altezza di Madonna di Mezzastrada di Arezzo, travolgendo l'auto su cui viaggiava Helenia Rapini, 29 anni. La richiesta è stata depositata dalla Procura della Repubblica di Arezzo.

Assolto dal reato di omicidio stradale in rito abbreviato dal gup Giulia Soldini lo scorso 11 gennaio perché il "fatto non costituisce reato", Marco Caneschi vede rimessa in discussione la propria posizione. In base alle motivazioni della sentenza di assoluzione, "nel momento del sinistro l’imputato con molta probabilità non era perfettamente cosciente, in quanto preda di colpo di sonno. Quindi, poiché il fatto non costituisce reato, non essendo stato commesso con coscienza, non vi può essere responsabilità penale". La sindrome delle apnee notturne era stata diagnosticata sul conducente della Nissan Qashqai dal perito di parte prof. Pasquale Giuseppe Macrì e successivamente confermata dal perito nominato dal giudice. Dalle analisi effettuate su Caneschi all'ospedale fiorentino di Careggi dove fu trasportato con l'elisoccorso Pegaso dopo il drammatico impatto con la Hyundai Athos di Helenia, emerse come l'uomo fosse sotto effetto di un sonnifero assunto in dosi terapeutiche. Il procuratore capo Roberto Rossi chiede ora la ripetizione del processo, partendo da una nuova perizia per verificare proprio le conseguenze dell'assunzione di quel sonnifero. In quel drammatico pomeriggio, alle 14.40 del 6 novembre 2019, in via di Ristradella, periferia di Arezzo, alla guida di una Nissan Qashqai, Marco Caneschi perse il controllo del mezzo, andando a scontrarsi frontalmente con la Hyundai Atos a bordo della quale viaggiava Helenia Rapini, volontaria Enpa di 29 anni di Arezzo, insieme al cane che aveva in cura. Violentissimo l'impatto, tanto che l'auto della ragazza uscì di strada, piegata di un fianco. Purtroppo per Helenia e per il cane che viaggiava con lei, non ci fu niente da fare. 

 

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