I furti non sono 38, ma 4. Fredy Pacini: "Ho sparato perchè ho avuto paura di morire" - Audio

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Parla Fredy Pacini, ancor prima di essere interrogato dal pm Andrea Claudiani. Parlano i Carabinieri e smentiscono la storia dei 38 furti. Parlano tutti, ma qualcosa non torna. E la bestia si sveglia, scatenando l'opinione pubblica

Tra le carte dei carabinieri non risultano 38 furti ai danni della ditta Pacini di Monte San Savino, ma 4. Il capitano Monica Dallari, comandante della stazione di Cortona, smentisce che esistano effettivamente 38 denunce per furto o tentato furto: "Nel 2014 il signor Fredy Pacini denunciò due furti, per un ammontare complessivo di quarantamila euro. Da allora afferma di vivere all'interno della sua azienda ma, negli ultimi quattro anni, risultano soltanto altre quattro denunce per tentativo di furto. Perciò non 38, ma quattro e non furti, ma tentativi di furto. La cifra di 38 è un po' lievitata". Inoltre "in tutta la zona di Monte San Savino, nell'ultimo anno, risultano 6 furti".

L'avvocato di Pacini, Alessandra Cheli, ha ammesso che "solo alcuni tentativi di furto, in effetti, sono stati denunciati".

Fredy Pacini avrebbe conteggiato, nei 38, anche casi di rumori sospetti, scricchiolii. 

Rumori che avrebbero indotto il 57 enne imprenditore savinese alla drastica decisione: dormire al piano superiore della ditta di ricambi gomme e vendita bici. Da quattro anni. Armato di una pistola Glock semiautomatica di fabbricazione austriaca con cui nella notte, poco prima delle 4, ha esploso 5 colpi contro uno dei due ladri, il moldavo Tonjoc Vitalie, classe 1989. Due colpi sono andati a segno, uno al ginocchio, l'altro alla coscia. Una pallottola gli ha reciso l'arteria femorale e il 29 enne è morto dissanguato.

In casi simili l'avvocato chiede all'assistito di non rilasciare dichiarazioni, per prudenza. Lo avrà fatto anche la Cheli, ma Pacini non l'ha ascoltata, tanto che ha anticipato la sua versione dei fatti al Corriere della Sera:

"Ho avuto paura d'essere ammazzato e non avrei mai sparato per salvare le mie biciclette. Quell'uomo è morto e ho il cuore spezzato. Quando mi sono alzato dal letto, svegliato dal rumore della vetrata infranta", racconta di continuo, "ho capito che ci stavano provando ancora una volta e ho preso la pistola. Allora mi sono affacciato alle scale e l'ho visto. Lui era già entrato nel magazzino, aveva il piccone in mano, lo brandiva come un'arma, aveva il volto coperto da un passamontagna. Il suo complice stava scavalcando la finestra, ma poi si è fermato".

"Ho puntato l'arma verso il malvivente con il piccone, ma ho avuto la sensazione che quell'uomo volesse raggiungermi. Era spavaldo, pericoloso. Allora ho mirato alle gambe e ho sparato dall'alto verso il basso e quando ho visto il ladro fuggire dalla finestra credevo di non averlo colpito. Invece...". Invece due proiettili l'hanno raggiunto alla coscia e al ginocchio della gamba sinistra. «Quando, dopo aver avvertito i carabinieri, sono uscito per vedere se i ladri fossero davvero fuggiti, ho visto quel corpo riverso a terra. Ho chiamato ancora il 112: "Mandate subito un'ambulanza, uno dei banditi è ferito".

Tonjoc Vitalie morirà dissanguato nel piazzale della Pacini in via della Costituzione. 

Pacini si ritrova indagato per eccesso di legittima difesa e domani subirà l'interrogatorio del titolare delle indagini, il pm Andrea Claudiani

L’eccesso di legittima difesa (articolo 55 del Codice penale), si ha in relazione ad una difesa sproporzionata rispetto alla situazione di pericolo. In questo caso il soggetto non ha la volontà (dunque non c’è dolo) di commettere un reato contro il ladro o l’aggressore, ma pone in essere un comportamento eccessivo che fa venire meno il requisito della proporzionalità. In sostanza si tratta di un errore di valutazione, ma chi lo ha commesso deve dimostrare la non intenzionalità del fatto. Nel caso specifico: se Pacini è stato minacciato dal ladro e ha reagito sparando per primo, si ha legittima difesa; al contrario, se ha sparato mentre il ladro stava scappando dal negozio con la refurtiva, ha commesso, in base al nostro ordinamento, l’eccesso di legittima difesa - nello specifico un omicidio - perché ha premuto il grilletto anche se la situazione di pericolo era terminata. Situazione delicata, anche perchè il giudizio sulla proporzionalità tra difesa ed offesa, è rimesso alla discrezionalità del giudice.

Claudiani ha molte domande per Pacini. 

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Caricato Venerdì 30 Novembre 2018 in Cronaca | 2410 visualizzazioni

Intanto il procuratore Roberto Rossi ha detto di "aspettare l'autopsia di Tonjoc e ulteriori verifiche per capire come sono andate davvero le cose due notti fa". Giusto, ma, puntuali, nel frattempo si sono formati due schieramenti: da una parte quelli che ribadiscono la legge in vigore (una minoranza, per la verità), dall’altra quelli che vogliono limitare le ipotesi di eccesso di legittima difesa (una maggioranza assoluta nell'opinione pubblica, pronta a sostenere Pacini).  

 

 

Tags: Monte San Savino

Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione