52 disoccupati in più: dichiarato il fallimento della Cotto Pratigliolmi, duro colpo per il Valdarno
Il Tribunale di Arezzo mette la parola fine alla storia dell'azienda di Faella, nel comune di Castelfranco Pian di Scò: depositata la sentenza di fallimento. 52 i posti di lavoro persi. Lunedì in programma l'incontro dei sindacati con il curatore fallimentare.
Si è chiuso anche l'ultimo spiraglio per l'azienda Cotto Pratigliolmi di Faella, che dal 1961 produceva laterizi, tegole e cotto toscano: dopo la messa in liquidazione dello scorso luglio, è arrivata la dichiarazione di fallimento da parte dei Giudici del Tribunale di Arezzo. Nel 2018 aveva fatturato 4 milioni di euro, ma la situazione di indebitamento e insolvenza è stata ritenuta insostenibile. Al capezzale della Cotto Pratigliolmi, su sollecitazione dei dipendenti e dei sindacati, era accorso anche il Prefetto di Arezzo Anna Palombi, che lo scorso 23 aprile aveva ricevuto una delegazione di lavoratori, ma a nulla è valso: 52 lavoratori hanno perso l'occupazione l’occupazione e ad oggi non hanno nemmeno la certezza di poter continuare ad usufruire, fino alla sua conclusione e cioè al febbraio 2020, della cassa integrazione speciale.
I sindacati di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno già chiesto un incontro al curatore fallimentare:
"Quello che abbiamo registrato non è stato un epilogo inatteso – così Conti, Pittarello e Calemme di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil - in questi mesi abbiamo avuto incontri con le istituzioni, dal Comune di Castefranco Piandiscò alla Regione Toscana, alla Prefettura di Arezzo. Abbiamo tentato di contrastare un declino che si è materializzato prima con la messa in liquidazione e poi con l’apertura delle procedure di licenziamento per tutti gli addetti. Adesso il Tribunale di Arezzo ha scritto la parola fine".
Circola pessimismo in ambito sindacale:
"Con il curatore fallimentare vedremo di garantire il rispetto di tutti i diritti dei lavoratori e ci auguriamo che l’attività, con una nuova proprietà, possa riprendere. Purtroppo, ad oggi, questa è solo una speranza. La realtà è un’azienda che chiude, un altro colpo che viene assestato all’occupazione e all’economia del Valdarno, nonché ad un settore, quello delle costruzioni, in crisi sempre più grave con un crollo occupazione che è ormai arrivato al 50%".
Lunedì 13 maggio è in programma l'incontro dei sindacati con il curatore fallimentare.
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