Sotto i ferri il torrente attraversato da Annibale

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Secondo la tradizione, da questo attraversamento di Talla sarebbe passato nel suo viaggio verso Roma.

Nel mese di febbraio, in un paesaggio ancora innevato, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha concluso un intervento molto soft, indispensabile per contenere il rischio idraulico a valle. L’incanto dell’ambiente si intreccia con le suggestioni storiche lungo questo torrente.  Siamo a Talla e quello che scende ripido dal massiccio dal Pratomagno è il Borro di Ginesse: uno dei tanti piccoli e impetuosi corsi d’acqua che disegnano immagini da cartolina, nelle aree montane del comprensorio Alto Valdarno. Lambisce l’abitato di Faltona e, andando verso il centro del paese, è attraversato da un ponte. O meglio da quello che resta di un antico ponte sul quale la tradizione vorrebbe fosse passato Annibale diretto a Roma.  Tra verità e leggenda, l’attraversamento, realizzato presumibilmente tra i XIII e il XIV secolo, è parzialmente crollato forse all’inizio del Novecento. Molti sono i dubbi sulle sue origini e sul suo passato, ma una cosa è certa: l’attenzione richiesta dall’operare in un contesto tanto delicato sotto il profilo ambientale e da preservare per le testimonianze storiche che racchiude.  E’ con questa attenzione che il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno nel mese di febbraio, in un paesaggio ancora imbiancato da qualche pennellata di neve, ha portato a termine l’intervento. La manutenzione ordinaria, molto soft, ha interessato diversi tratti per uno sviluppo di circa 2,5 km a monte della confluenza del torrente Bonano. Il risultato? La naturalità è perfettamente conservata, mentre sono stati rimossi solo alberi caduti, instabili e malati, per migliorare insieme all’ambiente la sicurezza idraulica dell’area a valle.

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