Casentino, operazione per rimediare al maltempo e alla maleducazione

CB2: “Non buttate materiali e oggetti nei fiumi. Aumenta il rischio idraulico e, soprattutto di fronte a eventi meteo estremi, rende i corsi d’acqua più fragili”

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Importante intervento puntuale del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno su oltre 7 km di sponde in Casentino. A Bibbiena, è lotta contro gli alberi intraversati negli alvei ma, nel fosso di Pozzolatica, anche contro i rifiuti. Comune e Consorzio per sistemare le sponde.

Sos alberi caduti per raffiche di vento, piogge intense e nevicate importanti.

Sono tanti gli eventi meteorologici che, sul finire dell’inverno, hanno interessato diverse aree del Casentino causando più di un danno alla vegetazione ripariale.

Colpiti in particolare il bacino del Soliggine nei comuni di Bibbiena, Ortignano Raggiolo e Poppi, e il bacino del Teggina, nei comuni di Ortignano Raggiolo e Poppi, dove il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, con i suoi operai, ha eseguito interventi puntuali su oltre 7 chilometri di sponde per rimuovere il materiale caduto o pericolante.

Tra le aste interessate, il fosso di Pozzolatica nel comune di Bibbiena. La segnalazione di piante intraversate in alveo, anche di dimensioni importanti, ha portato i tecnici dell’ente alla scoperta di un altro problema altrettanto grande: la presenza diffusa di rifiuti di ogni genere, immediata segnalata all’ufficio ambiente del comune e alla polizia municipale.

Grazie a un’azione sinergica del Consorzio e del Comune, che ha chiesto l’intervento di Sei Toscana, la sponda è stata rapidamente ripulita dai materiali rinvenuti, oltre che dalla vegetazione caduta”, spiega l’ingegner Enrico Righeschi dell’ufficio difesa idrogeologica e referente di area dell’Unità Idrografica Omogenea Casentino.

Ed è proprio lui a lanciare un nuovo appello, mostrando la sponda prima invasa di materiali e oggetti e poi ripulita.

Non abbandonate i rifiuti in prossimità dei corsi d’acqua. Oltre a creare situazioni di degrado, possono trasformarsi in ostacoli e ostruzioni capaci di aumentare il rischio idraulico e causare gravi danni a persone, a cose e a infrastrutture, come la vicina ciclopista dell’Arno”, dice, ricordando anche il recente fenomeno di dispersione delle plastiche in Arno, per la cui rimozione si sono mobilitati tanti partner del Contratto di Fiume Casentino H2O, da Legambiente a Sei Toscana, dall’Associazione Pescatori Casentinesi, ai Comuni interessati, dall’Unione dei Comuni Montani alle altre associazioni di volontariato del territorio fino ai privati cittadini che, armati di guanti e sacchi, in una mattinata, hanno raccolto decine di chili di materiali.

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