Vertice in Prefettura, la consegna della Lancia d'Oro torna in tribuna

. Inserito in Giostra del Saracino

Si è svolta questa mattina in Prefettura la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica utile a definire le misure di sicurezza in vista della Giostra del Saracino di sabato 22 giugno e delle sue cerimonie collaterali. 

Hanno partecipato alla riunione il Prefetto di Arezzo, Sua Eccellenza Maddalena De Luca, il Questore Maria Luisa Di Lorenzo, il sindaco Alessandro Ghinelli, il consigliere comunale delegato Paolo Bertini, dell’Ufficio Politiche Culturali e Turistiche e dell’Ufficio Manutenzione, il Comandante della Polizia Municipale Aldo Poponcini, le forze dell’ordine, il responsabile della sicurezza incaricato dal Comune di Arezzo ing. Pier Giorgio Secci, il coordinamento 118 e il disaster manager Luca Pancioni, i rettori dei quattro quartieri e il coordinatore di regia Enrico Lazzeri.

La principale novità emersa dalla seduta, rispetto alle passate edizione della manifestazione, è la consegna della Lancia d’Oro che torna ad essere assegnata al quartiere vincitore di fronte alla Tribuna A (Tribuna Chimet). Qui infatti sarà collocata un’apposita tribunetta dalla quale, una volta concluse le carriere dei giostratori e annunciato il vincitore, il sindaco Alessandro Ghinelli consegnerà al rettore del quartiere il trofeo dedicato a Giorgio Vasari.

Il Prefetto Maddalena De Luca ha dato il via libera all’operazione che vede il ritorno della consegna in Tribuna A dopo otto anni, subordinato alla raccomandazione che spettatori e figuranti restino ai posti a loro assegnati fino al momento in cui la Lancia d’Oro non sarà nelle mani del quartiere vincitore. I varchi di accesso a Piazza Grande, i due settori per il pubblico in piedi e le uscite delle tribune saranno infatti presidiati dal personale addetto alla sicurezza e dalle forze dell’ordine affinché non si verifichino disturbi o invasioni della piazza fino a che non sarà conclusa la consegna.

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Nicola Brandini

Nicola Brandini

Nasco nell'anno del crollo dell'URSS, cresco in Valdichiana, corro in giro, mi laureo prima ad Arezzo e poi a Bologna, vivo ad Arezzo, faccio il giornalista. Sono quello nella foto.