Elogio della fantasia

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Nel corso della partita tra Arezzo e Ascoli, valevole per il secondo turno di Coppa Italia, si è verificato un episodio che mi ha fatto riflettere: Emiliano Pattarello, il giocatore più talentuoso dell'Arezzo, si è ritrovato tra i piedi, sul risultato di parità, l'occasione per portare in vantaggio i suoi da posizione favorevole: ha cercato di sorprendere il portiere avversario con una rabona, un colpo spettacolare, ma difficile.

L'occasione è sfumata e una buona parte del pubblico gli ha rimproverato di non aver cercato una soluzione meno spettacolare ma, a detta loro, più proficua. In parole molto povere doveva badare al sodo. Qualche fischio e alcuni mugugni mi hanno fatto capire che il calcio non è più uno sport per calciatori dotati di estro e fantasia, oggi si guarda solo al risultato, null'altro. Se Emiliano Pattarello a 25 anni non ha ancora messo piede in serie B evidentemente c'è qualcosa nel nostro sistema calcio che non funziona per il verso giusto. Pattarello poi si è rifatto nel secondo tempo mettendo a segno la rete che ha dato la vittoria e il passaggio del turno ai suoi, a testimonianza del ruolo chiave che l'estroso giocatore ricopre all'interno della formazione allenata da Troise. "Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore" cantava Francesco De Gregori negli anni 70, quando pagavi il biglietto e vedevi giocare Rivera, Antognoni, De Sisti, Bulgarelli e tanti altri numeri 10 ai quali veniva data carta bianca per dare sfogo alla fantasia. Oggi, dopo l'uscita di scena di Totti e Del Piero abbiamo chiuso bottega, l'estro non è più richiesto e una rabona rimane indigesta ad una buona parte del pubblico. Io resto sulla stessa lunghezza d'onda di De Gregori: "Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia...". Quindi invito Pattarello a infischiarsene altamente e a continuare a deliziarci con i suoi colpi di classe che rappresentano un raro momento di poesia in un calcio sempre più uniforme e piatto.

Tags: S.S. Arezzo Emiliano Pattarello

Massimo Gianni

Massimo Gianni

giornalista iscritto all’Ordine dal 1988, collabora con testate giornalistiche televisive e radiofoniche.