"I nuovi schiavi dell'oro": servizio tv boccia senza appello la qualità del lavoro nel polo orafo aretino Ar24Tv

. Inserito in Diario di Bordo

Conviene ricordare che quello di Arezzo è il principale distretto orafo italiano: più di 1.100 imprese con 8.000 addetti che nel 2022 hanno esportato prodotti per 3.200.000.000 di euro, il 28% dell'export aretino. Ad Arezzo occupa il 7% della forza lavoro. Si, ma come? Se lo è chiesto La7, che in un servizio andato in onda a "L'Aria che tira" punta il dito sullo sfruttamento dei lavoratori in alcune aziende
La giornalista si aggira alle 23 nella zona industriale di Arezzo, vengono inquadrate finestre illuminate coperte da cartoni. Subito la testimonianza di un lavoratore dall'accento straniero e il polo orafo aretino viene tacciato di essere un "Far West del lavoro, senza più diritti, né regole".
 
Storie di sfruttamento, minacce ed estorsioni. La giornalista de La7, sicura: "Qui adesso funziona così". Poi si finge quindi imprenditrice e strappa, a 15 centesimi, un accordo che varrebbe un euro al pezzo. La rivelazione finale: "Sono aziende di stranieri, ma a guadagnarci sono soprattutto gli italiani con un sistema di scatole cinesi". A corollario, l'avvocato Davide Faltoni, che rappresenta alcuni lavoratori, conferma la ricostruzione.

Il servizio trasmesso da La7 nel programma L'Aria che tira, pone dunque l'accento sulla situazione lavorativa nel polo orafo di Arezzo, una delle eccellenze italiane nel settore della gioielleria. Il servizio ha messo in evidenza diverse criticità legate alla qualità del lavoro, segnalando come molti lavoratori stiano affrontando condizioni difficili. La trasmissione ha acceso i riflettori su una realtà spesso sottovalutata o sottaciuta, suscitando preoccupazione sia tra gli addetti del settore che tra il pubblico. L'auspicio è quello di un altro servizio tv in grado di mettere in evidenza l'esistenza delle aziende eccellenti che compongono il principale distretto orafo italiano e non dovrebbe essere difficile trovarne, ad Arezzo e dintorni.

Nel frattempo, a rispondere alle osservazioni del servizio, Giordana Giordini, presidente della sezione Oreficeria e Gioielleria di Confindustria Toscana Sud e della Consulta Orafa Aretina. Giordini difende il distretto orafo, sottolineando che "le criticità emerse sono situazioni isolate che non rappresentano la realtà complessiva del settore, composto da molte aziende certificate e di eccellenza". Ha evidenziato come l'industria aretina continui a essere un "punto di riferimento per il Made in Italy, grazie all'alta qualità dei prodotti e alla forte capacità di esportazione​".

Giordini ha inoltre ricordato che, "nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alle oscillazioni del prezzo dell'oro, il settore ha dimostrato grande resilienza, come emerso dal recente successo della fiera VicenzaOro, che ha visto una partecipazione record e segnali di ripresa, specialmente nell'export verso mercati strategici come la Turchia". Tuttavia, ha anche riconosciuto che "ci sono margini di miglioramento, specialmente in termini di condizioni lavorative, promettendo un impegno costante per affrontare le criticità e garantire uno sviluppo sostenibile per l’intero comparto".

Tags: settore orafo La7

Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione