Pendolari aretini: "La mobilità resta un diritto negato, da cabina di regia proposte deludenti"

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In seguito alla cabina di regia che si è svolta questa mattina per discutere le problematiche della linea ferroviaria aretina, il Movimento Consumatori Toscana ha espresso profonda insoddisfazione per le proposte avanzate durante l’incontro, al quale hanno partecipato i sindaci del Valdarno aretino e fiorentino, rappresentanti di RFI, Trenitalia e del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima.

"Manifestiamo grande delusione per quanto emerso in sede di discussione — ha dichiarato il Movimento insieme a Maurizio da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima —. Ancora una volta ci troviamo di fronte a soluzioni che non rispondono adeguatamente alle criticità che i pendolari affrontano ogni giorno. È inaccettabile che, nel 2024, si continui a prospettare un peggioramento delle condizioni di viaggio, come l’aumento dei tempi di percorrenza, invece di lavorare per una riduzione dei disservizi".

Nel corso dell’incontro, si è sottolineato come le attuali proposte sembrino trascurare i diritti fondamentali dei cittadini a un trasporto pubblico efficiente. La gestione del servizio in Toscana, secondo il Movimento, continua a creare disuguaglianze tra diverse categorie di utenti, penalizzando i pendolari e i cittadini che dipendono dalla linea aretina per motivi di lavoro, studio e salute.

"Parlare di una riduzione della qualità del servizio è un vero e proprio passo indietro per i diritti alla mobilità — aggiunge il Movimento Consumatori Toscana —. Soluzioni come il dirottamento dei treni sulla linea lenta sono totalmente inadeguate. Un simile scenario comprometterebbe ulteriormente la vita di chi già subisce le carenze del trasporto pubblico".

Il Movimento annuncia inoltre la volontà di predisporre un dossier che raccolga tutte le criticità della situazione attuale, con l’intento di portare il caso all’attenzione della Commissione Europea. "Vogliamo che la voce dei pendolari, in quanto consumatori, sia rappresentata e ascoltata in tutte le sedi istituzionali competenti. Auspichiamo un maggior coinvolgimento delle associazioni di categoria nei futuri confronti decisionali, per garantire che i diritti alla mobilità non siano più calpestati", conclude il Movimento.

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