Letizia Girolami uccisa per una lite sui pavoni. L'omicida ha chiesto un interrogatorio d'urgenza

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Letizia Girolami, la psicoterapeuta di 72 anni trovata morta a Foiano della Chiana, sarebbe stata uccisa dall’ex fidanzato della figlia, Irfan Muhaned Rana, per un futile motivo: un diverbio sui pavoni allevati nella proprietà.

L’uomo, 37enne di origine pakistana, ha confessato l’omicidio durante un interrogatorio d’urgenza da lui stesso richiesto tramite il suo avvocato Maria Fiorella Bennati (nella foto), spiegando che la lite sarebbe scoppiata a causa della scomparsa di alcuni pulcini di pavone, probabilmente spazzati via dalle forti piogge dei giorni precedenti. Girolami avrebbe accusato il marito, assente al momento della discussione e Rana sarebbe intervenuto per difenderlo. Da lì la situazione sarebbe degenerata fino alla tragedia.

Rana, in lacrime, ha raccontato di aver colpito la donna con un attrezzo agricolo, presumibilmente una zappa, a seguito del violento litigio, senza però ricordare chiaramente le dinamiche dell’aggressione. Attualmente l’arma del delitto è sotto analisi per stabilire se corrisponde ai colpi inferti alla vittima.

Oggi pomeriggio è prevista l’autopsia sul corpo di Letizia Girolami, che sarà effettuata dall'équipe prof. Mario Gabbrielli e che dovrà chiarire il numero di colpi ricevuti e confermare la causa della morte. L’esame potrebbe risultare determinante per definire il quadro accusatorio contro l’indagato, soprattutto per stabilire l’eventuale aggravante di accanimento. La posizione di Rana si aggrava ulteriormente se si considera che, dopo aver ucciso la donna, avrebbe cercato di depistare le indagini fornendo versioni contraddittorie​ e discordanti.

 

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